Museo della caccia nel Parco: le critiche del Wwf
Un museo dell'arte venatoria nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano: ormai non c'è più pudore. Così il Wwf Toscana, commentando la voce che si è diffusa negli ultimi tempi all'Elba e che già su queste pagine veniva commentata, molto negativamente, una settimana fa dai Verdi Arcipelago ToscanoOrmai la gestione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano attraverso il suo Commissariamento che viene reiterato di semestre in semestre, ha assunto i connotati di una spudoratezza senza precedenti; è quanto dichiara il Wwf dopo la recente diffusione della notizia che il Parco sarebbe intenzionato a realizzare un museo dell'arte venatoria a Portoferraio.
"E' quanto di più incredibile si possa immaginare - commentano al Wwf -. Non sono queste le finalità di un Parco Nazionale che, mentre pensa a creare musei e punti informatici di dubbia utilità, sta letteralmente svanendo sul territorio e non solo. Sono infatti scomparsi dagli uffici dell'ente gli orari di apertura al pubblico, è stato sostituito il logo ufficiale con uno che fa sembrare il Parco un ufficio periferico del Ministero dell'Ambiente, mentre sul territorio ormai quasi nessuno si accorge più del Parco".
"Non c'è - continua il Wwf - nessuna manutenzione alla tabellonistica, in più parti divelta, rovinata o illeggibile, nessuna manutenzione alla sentieristica, tanto che il commissario ha recentemente varato un progetto di 'adozione di sentieri' con la motivazione che il Parco non avrebbe risorse finanziarie per provvedervi autonomamente, salvo corrispondere onorari di tutto rispetto ai propri consulenti e progettare musei discutibili o addirittura su attività in contrasto con i fini stessi del parco, circostanza sulla quale ci ripromettiamo di fare gli opportuni accertamenti presso la Corte dei Conti per una valutazione sulla effettiva destinazione delle risorse del Parco, che in quanto fondi pubblici, appartengono a tutta la collettività".
"Una iniziativa, quella dell'adozione dei sentieri, - concludono gli ambientalisti - del tutto meritoria, se inquadrata nell'ordinaria gestione di un parco presente realmente sul territorio, per avvicinare la popolazione alla gestione dell'area protetta, ma non normale se, come accade ora, si assiste ad una abdicazione del parco dalle sue funzioni ordinarie, quelle della tutela delle risorse naturali, per cederle ai privati e alle loro sponsorizzazioni".