Lettera aperta del commissario straordinario del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Ruggero Barbetti, ai cittadini elbani sulla controversa questione della destinazione del complesso dove operava il battaglione allievi della Guardia di Finanza. Una parte del complesso è stata assegnata all'Ente Parco affinché la adibisca a sua sede. Il mondo della scuola sperava però che vi trovassero sede anche alcuni istituti scolastici...Cari Elbani, mi rivolgo a Voi in modo irrituale per cercare di spiegare la reale situazione della "Ex Caserma della Guardia di Finanza", che tanto in questo ultimo periodo ha occupato le pagine della stampa locale. Le giuste preoccupazioni degli studenti elbani per lo stato delle scuole superiori rischia di rivolgersi ad un obiettivo sbagliato.
Il plesso della ex Caserma della Guardia di Finanza delle Ghiaie, che è già stata concessa al Ministero dell'Ambiente in uso governativo (cioè a costo zero) e per il quale esistono già finanziamenti e progetti avanzati per la realizzazione della sede del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, di un centro museale dedicato al mare, di strutture per la tutela e l'educazione ambientale e di promozione dell'area protetta, di una grande sala convegni, della sede del Comitato di Pilotaggio del Santuario dei Cetacei (indicata in occasione della Seconda Conferenza Internazionale sul Santuario dei Cetacei, tenutasi nel settembre scorso all'Elba) e di altre strutture al servizio della Comunità dell'Arcipelago.
Questo percorso è ormai in dirittura di arrivo; dopo circa due anni di lavoro e di contatti estenuanti con l'Amministrazione Comunale di Portoferraio, il Ministero dell'Ambiente e il Demanio i progetti di messa a norma dell'intero edificio potranno da subito cominciare ad essere eseguiti.
La struttura della ex Caserma, nonostante qualcuno voglia far credere che sarebbe già pronta e disponibile chiavi in mano per ospitare studenti, ha bisogno, solo per la sede del Parco Nazionale, di imponenti e costose opere di ristrutturazione e messa a norma (altezza delle stanze, rete elettrica, idrica, riscaldamento, abbattimento delle barriere architettoniche, misure di sicurezza, vie di fuga, ecc.) che, nel caso si dovesse ospitare un villaggio scolastico, sarebbero ancora più costose e imponenti dei 3.470.000 Euro previsti e già quasi totalmente finanziati dal Ministero dell'Ambiente.
Inoltre, cercando di spostare l'attenzione degli studenti, qualcuno vuol far credere che la soluzione dell'ex Caserma sarebbe la più rapida per risolvere il problema delle strutture scolastiche, eppure basterebbe pensare al faticosissimo e lunghissimo iter che ha portato alla concessione della Teseo Tesei al Parco ed alle difficoltà di reperire finanziamenti e far approvare i progetti (pur usufruendo dei canali preferenziali di cui gode un Ente Parco) per capire che nessuno dei ragazzi che hanno protestato alle Ghiaie riuscirebbe mai ad entrare da studente nell'improbabile villaggio scolastico dell'ex Caserma che, accelerando al massimo i tempi, forse potrebbe essere pronto non prima di 5/6 anni.
Infatti tutto (eventuale concessione del Demanio, progettazione, approvazione, finanziamento, ripristino, messa in sicurezza) dovrebbe ripartire da zero e, probabilmente, scontando difficoltà di rapporto tra i vari Enti ed Istituzioni interessati e coinvolti nella questione della ex Caserma. E inoltre, è giusto che un Comune investa più di 3.500.000 Euro ( 7.000.000.000 di vecchie lire) in un edificio non suo e di proprietà dello Stato, per il quale - a differenza del Parco che lo utilizzerà gratuitamente - sarebbero legalmente prescritti rilevanti canoni di affitto?
Credo che i ragazzi, le loro famiglie e tutti gli elbani, abbiano bisogno di capire cosa sta succedendo davvero intorno alla ex Caserma della Finanza e che si sta distogliendo, con questa scusa, la loro attenzione da una possibile soluzione più realistica, più rapida e forse meno costosa: la realizzazione di un nuovo e moderno villaggio scolastico in un'altra zona, anche attraverso l'alienazione di strutture ormai inidonee.
E' poi molto preoccupante che qualcuno dei protagonisti della vicenda della attuale Sede per il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano - che, è bene ricordarlo, costa all'Ente un affitto annuo di 162.000 Euro - faccia finta di non ricordare come sono andate le cose e si schieri oggi per la Caserma alle scuole dopo averne caldeggiato la cessione al Parco.
Infatti, il Ministero dell'Ambiente sollecitò nel 2001 l'Ente Parco a trovare una sede definitiva.
L'allora Presidente Prof. Tanelli rispose alla sollecitazione del Ministero evidenziando che nel 1997 non era stata accolta la richiesta di poter disporre della ex Capitaneria di Portoferraio; che nel 1998 l'Ente Parco invitò i Comuni, la Regione, la Provincia e la Comunità Montana a segnalare immobili disponibili come sede del Parco, e che solo i Comuni di Rio Marina e Campo Elba misero a disposizione un immobile troppo piccolo per ospitare il Parco ed un terreno per costruire una nuova sede che il Direttivo del Parco giudicò non idoneo allo scopo.
Poi il Parco pensò all'ex Tonnara dell'Enfola (poi concessa) ma nella quale, per motivi strutturali è impossibile ospitare gli uffici, tanto che l'Enfola è stata individuata, concessa in uso e finanziata come centro di educazione ambientale. Sempre nel '98 venne richiesto al Comune di Portoferraio Forte Inglese, per poi scoprire che l'edificio non poteva essere adeguato alle esigenze di legge per gli edifici pubblici.
Scriveva inoltre il Presidente Tanelli: "Il 31 agosto '99 è stata richiesta all'Ufficio Centrale del Demanio (ns. prot. 9804) la concessione di idonei locali per ospitare la sede del Parco ed il CTA-CFS presso l'ex Caserma Teseo Tesei di Portoferraio, al tempo in procinto di essere lasciata dalla Guardia di Finanza. Tale richiesta è stata rinnovata l'11 gennaio 2000 (ns. prot. 159), il 17 maggio 2001 (ns. prot. 5014). A tale richiesta è stata data risposta l'11 giugno 2001 (ns. prot. 6890 del 18 giugno 2001) dall'Agenzia del Demanio di Livorno, che ha incaricato un proprio funzionario di redigere una relazione estimativa del bene da cui risulti il canone di libero mercato ai fini della L.390/86. (...) Per quanto riguarda l'ex Caserma Teseo Tesei, date le dimensioni non vi sono problemi di spazio, peraltro si tratta di un immobile non compreso nel perimetro del Parco ed inoltre è espressa intenzione dell'Agenzia del Demanio di concedere i locali dietro canone ai sensi della L. 390/96".
Quindi l'Ente Parco non ha fatto altro che perseguire la strada indicata dal Consiglio Direttivo e mai messa in discussione dalla Comunità del Parco (che comprende Comuni, Comunità Montana, Provincia e Regione) riuscendo ad ottenere la ex Caserma Teseo Tesei ed a presentare e farsi finanziare un progetto che risolverà la questione della sede, farà risparmiare soldi alla collettività, fornirà servizi ambientali, museali, di educazione ambientale, sedi di convegni e che potrebbe addirittura ospitare il Comitato di pilotaggio del Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini " Pelagos".
E' veramente strano che, quel che sembrava indispensabile ieri, venga oggi presentato come una "prepotenza" dell'Ente Parco che vorrebbe appropriarsi di una struttura scippandola alle scuole. Non era così, non è mai stato così, ed è bene che i ragazzi sappiano la verità, evitando di strumentalizzare giusti bisogni per motivi politici.
Un'ulteriore riflessione: ma la responsabilità di come è oggi la struttura scolastica del Grigolo, di proprietà comunale, è dell'Ente Parco o della Provincia di Livorno che avrebbe potuto e dovuto provvedere alla sua manutenzione e messa in sicurezza? Provincia ora mai chiamata in causa e neanche indicata come tale sia dalle istituzioni locali che dagli studenti.
E gli attuali esponenti dell'Amministrazione di Portoferraio che erano già consiglieri di minoranza nella passata legislatura o addirittura consiglieri di maggioranza in quella precedente ('95-'99), dove erano, allora, quando si parlava di scuole e di "Ex Caserma della Guardia di Finanza"?
Il Parco Nazionale ha ricevuto un finanziamento per procedere, in nome e per conto del Ministero dell'Ambiente, alla ristrutturazione di una delle palazzine. Oggi ogni atto contrario a questo indirizzo, sia del Parco che di ogni altro Ente, si configurerebbe come un grave pregiudizio ad utili iniziative di sviluppo socio economico del territorio in questo periodo di difficile congiuntura economica, oltre che costituire un evidente danno erariale sia per la perdita dei finanziamenti che per il proseguimento del pagamento dei 162.000 euro annui dell'affitto dell'attuale sede.
E infine è esemplare come il Comune di Portoferraio faccia sterili e strumentali polemiche politiche sui giornali e mai abbia richiesto un incontro con il Ministero dell'Ambiente e/o con l'Ente Parco, almeno per conoscere la reale situazione della "Ex Caserma".
Ma si sa, la politica partecipativa è molto più spesso quella del dire che non quella del fare.
Ruggero Barbetti
Commissario Ente Parco