Santuario dei cetacei: un corso per gestirlo meglio
Presentato al Salone nautico di Genova un corso sulla gestione e tutela dei cetacei. L'alto Tirreno, Arcipelago Toscano compreso, come si sa, è una grande area protetta per i mammiferi marini, e i corsi, destinati esclusivamente a funzionari pubblici, hanno l'obiettivo di formare figure professionali in grado di intervenire nella gestione di questo SantuarioSono stati presentati ufficialmente al 44° Salone Nautico di Genova i corsi base "Tecniche di Monitoraggio dei Cetacei", realizzati da Accomabs (Accordo Intergovernativo per la Conservazione dei Cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e della Zona Atlantica Contigua, nato nell'ambito della Convenzione di Bonn sulle specie migratorie) in collaborazione con il dipartimento di Biologia dell'Università di Genova e finanziati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio.
I corsi, destinati esclusivamente a funzionari pubblici, hanno l'obiettivo di formare figure professionali in grado di intervenire nella gestione delle problematiche legate alla realizzazione del Santuario Internazionale dei Cetacei "Pelagos".
E' importante evidenziare, infatti, come Accomabs abbia collocato ai primi posti la formazione di figure professionali che potranno essere impiegate nella gestione di questo Santuario dei Mammiferi Marini del Mediterraneo. Hanno aderito al corso 2004 funzionari pubblici provenienti da Liguria, Toscana e Sardegna del nord e in rappresenza di Capitanerie di Porto, Province, Comuni, Agenzie Regionali per l'Ambiente e della Squadriglia Navale della Guardia di Finanza.
E' un approccio completo alle tematiche della tutela dei cetacei quello previsto dai corsi, diretti dal professor Wurtz, docente di Cetologia dell'Università di Genova. Vi si alterna la teoria alla pratica, con lezioni in mare aperto a bordo della barca da ricerca Menkab messa a disposizione del Dipartimento dalla Cartello Yanmar e dai Cantieri Sacs.
Fino ad ora sono state effettuate in totale 80 ore di lavoro e studio in alto mare, percorrendo oltre 960 miglia di navigazione e consentendo il monitoraggio di diverse specie di cetacei, lo studio delle loro reazioni anche in presenza di un'imbarcazione e la sperimentazione di varie tecniche di identificazione e di riconoscimento individuale (foto-identificazione).
Un successo che rappresenta per Accomabs un passo importante verso la conservazione della biodiversità in mari ad alto rischio per questi animali, i Cetacei, che hanno un ruolo fondamentale nel complesso equilibrio ecologico dell'ecosistema marino. L'accordo internazionale sulla Conservazione dei Cetacei del Mar Nero, del Mediterraneo e della zona atlantica adiacente è infatti uno strumento efficace contro le aggressioni, volute o accidentali che minacciano l'esistenza dei mammiferi marini, quali ad esempio l'inquinamento chimico ed acustico dell'ambiente marino, le collisioni con le navi e lo sviluppo incontrollato del whale-watching.
Grazie al supporto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha destinato a tale iniziativa un contributo, Accomabs ha potuto realizzare quest'iniziativa pilota destinata a ripetersi annualmente: uno strumento di conservazione innovativo ed energico in grado di unire gli intenti di più paesi per la salvaguardia del nostro ambiente marino e di questi suoi splendidi abitanti.