Le isole dei famosi e dei segreti
Abusi e privilegi nelle acque protette dell'arcipelago toscano, quelle, per intendersi, dove nessuno di noi può andare, ma che invece sembrano assiduamente frequentate da barche di Vip e di personaggi politici. Ecco la dura denuncia di Legambiente, che continua a riceve segnalazioni di questo tipo. Prima era sta la volta di Montecristo, riserva integrale off limits per tutti tranne per chi deve andarci per motivi scientifici, adesso è la volta di Giannutri e Capraia...Qualche giorno fa Legambiente ha chiesto al Commissario del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di poter conoscere chi è stato autorizzato a navigare, ancorare, immergersi e fare il bagno nelle proibitissime aree marine protette di Montecristo, Gorgona, Pianosa e Giannutri. Dal Parco finora nessuna risposta.
Ma intanto continuano ad arrivare segnalazioni di strane presenze nelle riserve marine integrali delle Isole Toscane, che dovrebbero essere vietate a tutti (se non per fini di ricerca scientifica) ma che sembrano ben spalancate per alcuni privilegiati che approfittano delle loro cariche ed amicizie altolocate per fare tutto quello che è proibito ai cittadini comuni.
In questi mesi estivi sono stati visti i ministri Castelli, a Pianosa, e Frattini, a Giannutri, ma numerose sono le segnalazioni di lussuose barche ancorate a Montecristo e le voci bene informate parlano di un cospicuo traffico di imbarcazioni con a bordo ministri ed alti papaveri dei ministeri, funzionari e politici vicini al Governo ed ai partiti del centro destra.
Allegre ed esclusive scampagnate marine che nulla hanno a che vedere con la ricerca scientifica e la protezione dell'ambiente e molto con l'arrogante esibizione di un privilegio ostentato in barba alle leggi ed ai vincoli posti dal Decreto del Presidente della Repubblica e dal Parlamento italiano.
Gli ultimi due gravi episodi riguardano Giannutri (Provincia di Grosseto) e Capraia (Provincia di Livorno), due isole che sono agli opposti limiti del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ma che dimostrano quanto sia facile violare impunemente le regole del Parco.
GIANNUTRI: NAVE DA CROCIERA NEL MARE PROTETTO
Lo scorso 11 Settembre una nave da crociera (nelle foto) ha ancorato a Giannutri, esattamente a Cala Volo di Notte, in piena Area Marina protetta del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. I passeggeri della nave sono stati poi scorrazzati nel mare di Giannutri. Infatti, una volta gettata l'ancora, dalla nave fuoriuscivano una serie di gommoni pronti a portare i turisti in giro per l'isola.
La stazza della nave non ha impedito al comandante di ancorare a pochi metri dalla costa. I danni che crea una nave così grande ai fondali sono pesantissimi senza dimenticare l'inquinamento che produce (scarichi e rifiuti in mare). Ora quello che stupisce maggiormente è il fatto che una tale situazione sia avvenuta all'interno di quello che dovrebbe essere un'Area Protetta da un Decreto del Presidente della Repubblica che consegna quel tratto di mare al Parco Nazionale.
Chi ha autorizzato il comandante della enorme nave a gettare le grandi ancore sul delicato e protetto fondale di Giannutri? Come mai tutto si è svolto senza l'intervento ed il necessario controllo (se davvero è stato autorizzato l'attracco in area protetta) della Capitaneria di Porto o del Corpo Forestale dello Stato?
Però, la domanda più urgente è perché viene permesso o tollerato questo all'interno di un'area che fa parte del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Zona di Protezione Speciale, Sito di Interesse Comunitario e compresa nelle misure di Rete Natura 2000 dell'Unione Europea. Questo accade perché, purtroppo, Giannutri è protetta solamente sulla carta ma non di fatto. Non a caso, nello stesso giorno due imbarcazioni avevano gettato l'ancora in piena zona 1 a protezione, e il mare sotto la Villa Romana e Punta Secca era invasa di imbarcazioni di ogni dimensione integrale.
Non è possibile che Giannutri sia "protetta" e gestita in questo modo. LEGAMBIENTE chiede, perciò, che il Parco cominci davvero a farsi carico della tutela dell'isola e che gli organi competenti siano messi in grado di adempiere al loro ruolo di controllo per mettere fine a questo indecente assalto di un'area marina protetta.
CAPRAIA: PANFILO IN ZONA 1
Anche la zona marina 1 di protezione integrale a Capraia è spesso solo un segno sulle carte nautiche. Il nuotatore Francesco Cavaliere, che in questi giorni sta terminando il giro dell'Arcipelago Toscano a nuoto, si è imbattuto in un panfilo che si trovava tra Cala del Vetriolo e Punta del Trattoio, a meno di 300 metri dalla costa di Capraia, sul lato ovest dell'isola.
L'imbarcazione proveniva da Nord e questo significa che aveva anche navigato tranquillo e indisturbato in tutto il tratto della zona 1 di protezione integrale, che finisce proprio a Punta Trattoio. L'ennesimo abuso impunito dei soliti noti.