Le nuove forze del centro sinistra elbano
Ancora una lunga analisi sul centro sinistra elbano da Giuseppe Coluccia, esponente della corrente riformista dei Ds. Ultimamente, dice Coluccia, correzioni di linea politica e fatti importanti hanno ricomposto un quadro unitario in uno schieramento che era diviso...di Giuseppe Coluccia
La direzione di zona dei Ds elbani si è conclusa con un passo in avanti, creando le condizioni per uno sbocco giusto, all'iniziale crisi politica della Comunità Montana. Vi sono stati senz'altro correzioni di linea politica e fatti importanti che hanno ricomposto un quadro unitario, più pertinente e reale del centro sinistra elbano.
Vi è stato un pieno e reciproco riconoscimento tra le anime che lo compongono: quella radicale, quella riformista e di centro. Citiamo alcuni momenti positivi che hanno portato a questa situazione nuova: l'accordo ed il riconoscimento reciproco tra i Ds di Marciana Marina e l'attuale maggioranza di Marciana che ha fatto decadere il veto verso Maria Grazia Mazzei e che ci auguriamo possa determinare una fase di collaborazione anche in consiglio comunale tra i rappresentanti delle due liste, rafforzando il piede della sinistra dell'attuale maggioranza.
Il recupero della rappresentanza in giunta, del Comune di Campo dell'Elba, che ha assunto la vicepresidenza, dando una visibilità significativa ad un territorio economicamente e turisticamente importante all'Elba ed ad un'esperienza di governo amministrativo di centrosinistra come quella uscita riconfermata alle recenti elezioni. La conferma della presenza del Comune di Capoliveri insieme a quelli di Portoferraio e di Rio Nell'Elba, altre importanti e decisive realtà amministrative per il centro sinistra elbano.
Quindi tutti i Comuni dove il centro sinistra è maggioranza di governo, quello vero e sostanziale, trovano una giusta rappresentanza nella giunta. Anche gli indirizzi programmatici appaiono più realistici e rispettosi delle prerogative dei Comuni, che restano sempre il fondamento istituzionale e democratico più rappresentativo degli interessi delle comunità e del territorio elbano.
Anche alla Comunità montana avremo quindi una maggioranza politica, sia nella giunta, sia nell'assemblea, coerente a quel centrosinistra allargato (espanso), che si è espresso nelle liste vincitrici all'Elba. Un centrosinistra composto di "nuove" forze, che sono scese in campo contro le varie liste del centrodestra elbano, che, non dimentichiamolo, mantiene tuttora una discreta forza. E' con queste forze nuove che le varie componenti del centrosinistra dovranno confrontarsi.
Chi ritiene che tali forze siano il prodotto di trasformismi o adesioni passeggere o legate a convenienze clientelari e d'opportunità, commette un grave errore di sottovalutazione e fa anche un regalo al centrodestra. Queste forze "nuove" sono scese in campo per sconfiggere un centrodestra che pur presentandosi con la bandiera del "meno regole più sviluppo", in questi dieci anni ha fornito prova d'incapacità amministrativa, di paralisi e immobilismo istituzionale e ancor peggio, di aprire varchi alle azioni di corruttela e malcostume amministrativo nella vita dei comuni.
Le considero "nuove" perché sono portatrici di una realtà elbana "nuova", che in questi anni è emersa con il proprio lavoro e sulla propria pelle, accettando le regole del mercato e misurandosi con le condizioni determinate da una concorrenza più agguerrita e da una competitività che si è fatta più pressante, emancipandosi da quelle condizioni assistenziali e protette che un certo tipo d'intervento dello Stato centrale assicurava all'Elba.
Sono forze che hanno di se una visione produttiva ed autonoma ed una discreta soggettività legata ai diritti ed ai doveri, ma anche alle notevoli opportunità che l'Elba può ancora oggi offrire (non più terra d'emigrazione), in un quadro di compatibilità ambientali e sociali e nel contempo una consapevolezza che molti problemi dell'Elba senza un'interrelazione tra fattori, pubblici e privati, cioè quel fare sistema che spesso richiama Marchetti, non sia possibile governare i cambiamenti e raggiungere obiettivi di miglioramento nella valorizzazione piena delle risorse elbane.
Il centrosinistra deve quindi misurarsi con il problema di rendere proficuo e duraturo l'ampio consenso che gli è venuto da queste "nuove forze", mantenendo fede al mandato ricevuto, cioè quello di dimostrarsi una forza di governo all'Elba, capace ed incisiva. Sul piano politico c'è da dare stabilità programmatica ed organizzativa a questa coalizione ampia del centrosinistra.
Ho già parlato delle necessità di far maturare una nuova soggettività politica che assuma anche, non solo contenuti nuovi adeguati ai tempi, ma anche forme nuove, più aggregate e che perciò possano esprimere sintesi unitarie più alte e ampie della realtà elbana. C'è un lavoro che richiede più politica, più partecipazione, più rinnovamento, anche nel personale politico, più impegno e più responsabilità per gli altri, le persona in carne ed ossa, specialmente per coloro che sono proiettati al futuro.
Credo che ciò potrà essere conseguito con un lungo e paziente lavoro, un lavoro fatto con spirito solidale e pionieristico, un lavoro che si muova contestualmente su due piani complementari: quello della costruzione della federazione dell'Ulivo (Ds, Margherita, Sdi, Repubblicani), partendo dal buon risultato delle elezioni europee che all'Elba ha ricevuto la lista uniti per l'ulivo e che lo ripeto è la prima forza politica elbana, come consenso elettorale (checché ne dicano i rappresentanti locali di Forza Italia) e l'altro piano, quello dell'accordo programmatico e di governo con le altre forze del centrosinistra elbano, Verdi, Comunisti Italiani, Rifondazione comunista, Italia dei valori, i Comitati cittadini e locali, singole personalità. L'invito che faccio ha chi oggi ha o ha assunto responsabilità politiche, pubbliche è di muoversi con apertura e disponibilità, senza se e senza ma.