Festival con Bach e Mozart
Continua con buon successo di pubblico il Festival 'Elba Isola musicale d'Europa', ormai divenuto certamente l'appuntamento culturale elbano di maggior rilievo. In questo fine settimana vengono proposte musiche di Bach, Haydn e Mozart, sabato sera, e un concerto da camera raro e prezioso, intitolato Visioni Di Guerra, nella serata di domenicaIl Festival "Elba, isola Musicale d'Europa" propone in questo fine settimana musiche di Bach, Haydn e Mozart, sabato sera, e un concerto da camera raro e prezioso intitolato Visioni Di Guerra, nella serata di domenica. Per quanto riguarda la serata di questo sabato 11 settembre, presso l'Auditorium Linguella, c'è stato un grande concerto sinfonico, con musicisti di primissimo piano. Ha aperto la serata il Concerto per pianoforte e orchestra Bwv 1058 di Johann Sebastian Bach, brano dalla scrittura sottile e perfettamente costruita, affidato alla preziosa interpretazione di Evgenij Koroliov, straordinario conoscitore dell'universo bachiano.
Quindi un'opera di rara esecuzione, il Concerto per violino, pianoforte e orchestra di Joseph Haydn, molto piacevole e con un secondo tempo particolarmente suggestivo. Alla tastiera Koroliov, mentre al violino si è esibito Gidon Kremer. Poi la Sinfonia Concertante per oboe, clarinetto, fagotto e corno di Wolfgang Amadeus Mozart, un brano molto vivace affidato a quattro virtuosi quali l'oboista Alexandre Gattet, il clarinettista Riccardo Crocilla, il fagottista Diego Chenna e il cornista Hervé Joulain. L'ultimo brano in programma, anch'esso alquanto raro, è stato la Sinfonia n. 3, intitolata Great National Symphony, di Muzio Clementi, affidata all'esperta bacchetta di Michael Guttman, per la prima volta sul podio dell'Elba Festival Orchestra.
Il Festival per la serata di domani, 12 settembre, propone invece, presso il teatro dei Vigilanti, un concerto da camera raro e prezioso intitolato Visioni Di Guerra. Si tratta di musiche scritte durante la Seconda Guerra mondiale e che recano in sé una fortissima traccia dell'atmosfera cupa e angosciosa di quegli anni. Apre la serata l'appassionata e inquieta Sonata per violoncello e pianoforte op. 1 di Bohuslav Martinu scritta a Parigi nel 1939, affidata al violoncello di Tatiana Vassilieva e al pianoforte di Xenia Bashmet.
Seguirà la Sonata per pianoforte solo n. 2 (1943) di Dimitri Shostakovich, che alterna momenti affannosi e convulsi ad altri più riflessivi e contemplativi, per poi concludersi in un morendo su degli accordi gravi. Ad eseguire questo brano intenso e impegnativo sarà il grande Evgenij Koroliov. Dopo l'intervallo si avrà modo di ascoltare uno dei più profondi e raffinati violoncellisti contemporanei, Mario Brunello, alle prese con la Ciaccona, Intermezzo e Adagio per violoncello solo di Luigi Dallapiccola.
Lavoro del 1945 scritto insieme all'amico Gaspar Cassadó nel periodo di composizione della sua celebre opera Il Prigioniero, è un brano congeniale allo strumento nonché unico vero esempio di dodecafonia pura applicata al violoncello solo. Michael Vaiman, Vitaly Astakhov e Mario Brunello eseguiranno poi un'opera composta in circostanze tragiche, il Trio per archi di Gideon Klein, ultimo lavoro del compositore moravo che lo scrisse nel 1944 nel campo di concentramento di Terezìn, pochi giorni prima di essere deportato ad Auschwitz dove morì nel 1945.
Un destino ugualmente tragico toccò ad Erwin Schulhoff, nato a Praga nel 1894 e autore dell'ultimo brano in programma, la Sonata per violino e pianoforte scritta nel 1827, opera tesa e lirica con elementi tratti dal folclore boemo e in cui paiono già prefigurarsi i cupi eventi che seguiranno di lì a poco. Verrà eseguita dall'ottimo duo formato dalla pianista Dina Yoffe e il violoncellista Michael Vaiman.