Un nuovo percorso per la politica elbana
Giuseppe Coluccia, già sindaco di Rio nell'Elba negli anni '90 e tuttora esponente dei Ds elbani, riprende, commentandolo, l'intervento di Lorenzo Marchetti che pubblichiamo nella pagina precedente. In buona sostanza Coluccia auspica la nascita di una federazione che saldi l'alleanza (comprendente anche un centro moderato) che ha portato all'Elba il centro sinistra al recente successo elettoraledi Giuseppe Coluccia
Credo si debba condividere la preoccupazione di Lorenzo Marchetti a proposito del rischio di mancate risposte da parte dei partiti e dell'insieme delle forze che si richiamano al centro sinistra elbano, alle aspettative e speranze, promosse dal terremoto politico elettorale del 12 e 13 giugno, di un effettivo cambiamento nell'agire politico e nelle politiche di governo.
Abbiamo assistito ad un avvio positivo ed ad un approccio più collaborativo ai problemi comprensoriali elbani, con fatti ed intese importanti sul piano amministrativo e di governo locale, volontà di una collaborazione istituzionale fra i vari enti nel rispetto reciproco dei poteri e delle competenze assegnate.
Abbiamo visto anche la predisposizione di una traccia per avere una effettiva "coordinazione elbana" delle politiche territoriali e degli strumenti urbanistici, come stabilito dalla legge, secondo gli indirizzi della Provincia ed ancor più della Regione, e l'attivazione unitaria della Comunità del Parco, come soggetto territoriale locale, vigile, forte e di contrappeso al Direttivo ed alla Presidenza dell'Ente Parco.
C'è stata anche la richiesta, della stessa Comunità, di restituire piena legittimità alla carica del presidente del Parco. I Comuni elbani poi hanno scelto di aderire ad un gestore unico dell'acqua Asa. Tutto questo ci conforta e rimanda alla necessità di affrontare, con spirito nuovo, i problemi dell'isola, forti della spinta e della partecipazione che si sono espressa nel voto elbano e nei cambiamenti intervenuti nei vertici istituzionali dei Comuni.
A questo proposito sono condivisili gli obbiettivi e le proposte che Marchetti avanza: governo unitario dell'isola, valorizzazione piena delle risorse umane e territoriali elbane, piena emancipazione da tutti i disservizi ed inefficienze che rendono i cittadini elbani di "serie b", certezza e sicurezza per il futuro delle giovani generazioni.
Si tratta quindi, come afferma, di costruire un progetto di "nuova isola" , condiviso e concertato (due parole magiche da non dimenticare mai) con l'insieme di quelle ampie forze, politiche, sociali, culturali ed economiche, singole ed associate, che sono state protagoniste del recente sommovimento politico elbano. Non credo che si debba parlare di blocco o gruppi e classi sociali di riferimento per capire chi sono le forze disponibili ad un cambiamento (le forze politiche non sono delle mere nomenclature della società).
Queste forze le si definiscono più secondo un progetto politico complessivo di governo nel quale si ritrovino rappresentati tutti gli interessi legittimi e, anche se differenti, radicati e attivi sul territorio e che si riconoscono su obbiettivi generali unificanti e su metodi democratici e trasparenti in chi amministra le risorse pubbliche.
Non è forse su questo piano che il centrodestra ha perso e si è avviato ormai al suo declino? E' certamente una strada in salita e tutta da percorrere, specie perché costellata tuttora dalle macerie lasciate dal centrodestra: ampie zone di sfiducia nella politica, l'idea di "fare senza regole" hanno lasciato sul campo conflitti e contrapposizione d'interessi.
Rispetto a questo percorso, Lorenzo, specie nel suo ultimo scritto, lamenta che alcuni corridori, ci riferiamo ovviamente a quelli del centro sinistra, ancora stentano a iniziarne compiutamente il cammino e ne sollecita l'avvio. Ed è forse proprio questo il punto, capire perché c'è chi è pronto e chi no, poiché assistiamo a incertezze, a strade intraprese ma sbagliate, anche a ripensamenti e ripiegamenti su percorsi vecchi.
Una delle ragioni, credo, si debba rintracciare in chi ancora oggi stenta a dare cittadinanza, nel possibile progetto di cambiamento dell'isola, all'insieme delle forze che si sono battute ed hanno vinto nei Comuni elbani contro le liste di centro destra. Una, se non la prima, delle condizioni politiche fondamentali per percorrere appieno il percorso segnato da Marchetti è proprio quello che si mantenga ed anzi si espanda quell'arco di forze scese in campo intorno alle liste del centro sinistra elbano.
Ben venga quindi la proposta di una sede dove queste forze possano ritrovarsi e riconoscersi su obbiettivi programmatici, comuni e condivisi. Però vi è anche una seconda condizione politica altrettanto necessaria per affermare la via indicata da Lorenzo, lui la chiama "cabina di regia comprensoriale", orientandola più sul versante istituzionale (unione comuni ecc.).
Io riterrei invece che per "cabina di regia" si debba intendere una guida politica, una "nuova soggettività politica", con una visione elbana ed unitaria del governo, che in virtù di un progetto di Nuova Isola sappia interpretare ed ispirare l'agire politico dei vari soggetti territoriali e l'azione di governo delle e nelle istituzioni locali.
Senza però che sia data una forma nuova a questa soggettività nuova, poiché si rischierebbe di restare prigionieri delle vecchie forme, ormai frammentate ed inaridite nel rapporto con la società elbana. Solo una forza che raccolga con spirito positivo ed unitario la volontà di governare i cambiamenti secondo valori ampiamente condivisi, potrà costruire in modo duraturo una coalizione ampia, eterogenea nelle sensibilità sociali, etiche e culturali ma pur sempre unita sulle alternative di governo al centrodestra.
E' quella forza che, nell'insieme delle forze politiche del centro sinistra, ha vinto all'Elba, che abbiamo visto esprimersi in alleanze che hanno abbracciato forze del centro moderato, sinistra riformista e sinistra radicale, e che dovrà avere un ruolo trainante ed unificante, che dovrà costruire, insieme agli altri, stabilità, prospettiva ed innovazione politica e di governo.
La proposta politica della Federazione tra le forze che hanno animato la lista uniti per l'Ulivo, che anche all'Elba ha registrato un buon consenso collocandosi come forza maggioritaria alle europee, può rappresentare una buona base di partenza ed assolvere in questa fase al compito di battistrada e di spinta per il compimento di quel percorso arduo tracciato da Lorenzo Marchetti. E' quindi a questa Federazione che dovremo dare vita anche all'Elba.