Un Parco che deve rinascere
Decisa e significativa presa di posizione congiunta di Lagambiente Arcipelago Toscano e Associazione albergatori elbani. Riguarda il Parco Nazionale dell'Arcipelago e vi si chioede che si superi lo stallo in cui l'Ente attualmente si trova essendo commissariato ormai da quasi due anni...Alla cortese attenzione di:
Commissario del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano;
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio;
Presidente della Regione Toscana;
Presidente della Comunità del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano;
Sindaci dei Comuni dell'Isola d'Elba
Egregi Signori,
Il turismo genera la quota più consistente del prodotto interno lordo dell'Isola d'Elba e ne è, quindi, il principale motore di sviluppo economico e di benessere dei residenti. Il patrimonio ambientale del territorio è l'elemento cardine su cui poggia l'intera offerta turistica. Purtroppo, oggi, rileviamo marcati decrementi della domanda turistica talvolta dovuti anche ai rilevanti costi di accesso.
L'incontrovertibile regola che sulle isole ci si va sempre per scelta e non ci si passa mai per caso ci impone l'obbligo di avviare tutte le sinergie che il sistema pubblico privato può attivare soprattutto quelle indirizzate alla più ampia tutela e valorizzazione delle risorse ambientali disponibili. Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano dispone, fin dalla sua istituzione, degli strumenti necessari per valorizzare l'ambiente dell'arcipelago e per sviluppare un'economia ecosostenibile e durevole.
Tuttavia Il PNAT, nonostante questo enorme patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico non è ancora riuscito a sviluppare le sue potenzialità nella difesa e valorizzazione, né la sua essenziale funzione di polo di attrazione turistico/ambientale e conoscenza del territorio. Troppo spesso l'attività del Parco Nazionale si confonde con la normale amministrazione svolta da altri Enti e non svolge quel ruolo di guida e stimolo per la valorizzazione delle risorse territoriali.
A questo va aggiunto il ruolo passivo, episodico e meramente burocratico svolto in questi anni dall'altro importante organismo dell'Ente: la Comunità del Parco, che ha brillato per la mancanza di proposte, progetti, sollecitazioni e critiche. Lo stesso scontro istituzionale sul Presidente, che ha consegnato il Parco ad un lunghissimo commissariamento, rischia di paralizzare l'Ente in un momento di grave crisi, con danni per l'immagine e l'economia dell'Elba e dell'intero Arcipelago Toscano.
Per questo Legambiente ed Associazione Albergatori Elbani chiedono al Ministero dell'Ambiente e per la Tutela del Territorio ed alla Regione Toscana di ricercare un'intesa rapida e concreta che dia al Parco:
- un Presidente espressione del territorio, capace e che conosca i problemi delle nostre isole;
- un Direttore che faccia uscire la gestione dell'Ente dalla provvisorietà amministrativa che dura ormai da anni e che avvii concretamente, a terra e a mare, le iniziative di conoscenza, salvaguardia, valorizzazione e promozione di cui l'Elba e l'Arcipelago hanno urgente bisogno;
- un Consiglio Direttivo veramente rappresentativo delle Istituzioni Locali, del mondo scientifico ed ambientalista, delle imprese del territorio e che riassuma in sè conoscenze e competenze reali, tecniche e scientifiche, da mettere a disposizione delle nostre isole, anche in vista di una rapida approvazione del Piano del Parco, lo strumento di programmazione territoriale indispensabile per disegnare il futuro dell'Area Protetta;
- una Comunità del Parco che passi dalle lamentazioni e dagli scontri politici a svolgere davvero quel ruolo di indirizzo, controllo e proposta che è finora mancato, tanto che il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale rimane ancora una misteriosa bozza da discutere.
Tutte cose che diventano ancora più urgenti oggi, mentre si sta ragionando dell'istituzione di un'Area Marina Protetta all'Elba che potrebbe, insieme al Parco terrestre, diventare finalmente l'elemento di qualificazione dell'Arcipelago ed il traino per un rilancio dell'immagine ambientale e turistica dell'Elba. Con spirito di servizio l'Associazione Albergatori dell'Isola d'Elba e Legambiente Arcipelago Toscano offrono di seguito alcuni spunti di discussione.
1) Visibilità del Parco
Il Parco non sembra tuttora trovare nell'immaginario collettivo una immediata e concreta rappresentazione. L' immagine del Parco stenta ad emergere se non attraverso la preziosa, ma ancora poco conosciuta attività delle Case del Parco, forse troppo periferiche rispetto ai circuiti turistici elbani e la cui gestione va rivista con periodi di apertura certi e con iniziative che facciano delle Case del Parco centri di promozione e conoscenza dell'Area Protetta e non semplici strutture museali.
Occorre quindi rafforzare questa presenza e visibilità, fin dall'imbarco a Piombino e con convenzioni con le compagnie di navigazione per la diffusione di materiale informativo. Ma al Park Point di Portoferraio ed alle case del Parco di Marciana e Rio nell'Elba vanno affiancate sul territorio da "Porte del Parco", veri e propri punti di ingresso nell'area protetta, per favorire il contatto diretto con la natura e la scoperta del paesaggio.
Ci permettiamo di suggerirne alcune:
San Martino a Portoferraio, come prima porta di accesso al Parco, dove unire la storia napoleonica al grande patrimonio ambientale della foresta demaniale, rivolgendosi così ad un grande flusso turistico che oltre la villa di Napoleone conoscerebbe anche l'ambiente elbano;
Monte Perone come ingresso montano verso le meraviglie paesaggistiche, faunistiche e botaniche del Massiccio del Capanne;
Calamita, per coniugare la storia mineraria dell'Elba con i magnifici paesaggi del promontorio;
Il Volterraio e Cima del Monte;
Santa Caterina e l'Orto Botanico;
L'Area mineraria di Rio Marina;
La valle di Pomonte come esempio dell'integrazione tra agricoltura, paesaggio e natura.
Tutte aree da attrezzare con percorsi, punti di partenza per i sentieri, cartelli esplicativi dedicati ed eventualmente punti informativi.
2) Fruizione del Parco
il territorio del Parco deve diventare più fruibile grazie al recupero dell'esistente ed alle migliorie orientate all'accoglimento dei visitatori.Alcuni autorevoli esperti hanno recentemente lamentato il problema della conservazione e del ripristino delle numerose opere idrauliche, dei caprili, dei terrazzamenti e della rete sentieristica presenti in tutto il territorio dell'Isola. Queste opere sono un esempio imponente di intensa antropizzazione del territorio, ma é anche il tratto forte ed ineludibile lasciato nell'ambiente dalla civilizzazione dell'Arcipelago Toscano e del Mediterraneo, è un primario tema ambientale che attiene non solo alle garanzie di sicurezza del territorio, ma con la manutenzione delle opere esistenti.
Senza ciclopici sforzi e stanziamenti, si può cogliere, nell'età evoluta del turismo culturale, escursionistico o mirato ad alla pratica sportiva in natura, l' opportunità ben più grande di rendere fruibili vaste aree del Parco a tutt' oggi quasi abbandonate e di recuperare le aree boscate distrutte da incendi, nevicate ed altri eventi naturali, cosa possibile solo con una stretta collaborazione tra Parco, Regione, Comunità Montana e Comuni.
Oltretutto, con la manutenzione e la capillare segnalazione dei sentieri, la dotazione di attrezzature per indirizzare i visitatori si allontanano gli aspetti negativi dello spreco di risorse, dell'invasività dell' uomo, ma al contrario si contribuisce a rendere tangibile il fascino e la magia dell'Entroterra Elbano.
L'opera del Parco nel recupero e riapertura dell'enorme rete sentieristica elbana è stato senz'altro meritorio, ma ora occorre passare dalla fase progettuale a quella della manutenzione continuativa; oggi molti sentieri non sono più segnalati e la maggior parte mancano di cura e sono scarsamente attrezzati. Pochissimi sono i punti di osservazione, quasi del tutto inesistenti le piste ciclabili, le poche ippovie sono segnalate ma spesso non manutenute, la cartellonistica e la segnaletica verticale è spesso danneggiata da un vandalismo impunito.
Ad oggi, nel Parco manca o è ormai illeggibile o irrimediabilmente danneggiata gran parte della cartellonistica specifica (cartelli perimetrali, di orientamento, di segnalazione fauna e flora, di sensibilizzazione al rispetto dell'ambiente e al comportamento da tenere nel Parco), sollecitiamo l'Ente ad attuare i progetti più volte annunciati in questo senso ed a realizzare la nuova cartellonistica secondo gli standard ormai in uso nei grandi Parchi europei.
In un parco famoso per i suoi percorsi tra montagna e mare, non viene distribuita alcun tipo di documentazione specifica per i visitatori, cartine per trekkers e ciclisti, mappe con indicazioni dei luoghi attrezzati e dei vari punti di osservazione naturalistici (fauna & flora) e panoramici. Né si è fino ad oggi provveduto a realizzare "Sentieri Natura" e percorsi dedicati (piste ciclabili, itinerari storici, emergenze faunistiche e botaniche, attività sportive, ecc.). Lo stesso sito internet del Parco appare ormai datato, in alcune parti elementare e carente, ed avrebbe bisogno che si accelerasse il lavoro di ampliamento ed aggiornamento che sappiamo essere in corso.
3) Pianosa
Quest'isola sta pagando un abbandono frutto di incomprensioni e dissidi politico amministrativi, una situazione che non fa onore al Parco Nazionale, alla Regione Toscana, alla Provincia di Livorno ed al Comune di Campo nell'Elba che hanno firmato protocolli d'intesa che contenevano proposte, progetti e indicazioni per lo sviluppo sostenibile che riteniamo condivisibili.
Pianosa rischia però di essere l'ennesima occasione sprecata per l'Elba e per la qualificazione del suo turismo. Invitiamo quindi tutti gli Enti interessati a riprendere il protocollo d'intesa sottoscritto qualche anno fa ed a procedere con quelle idee e ritrovando uno spirito di cooperazione che è necessario per affrontare il degrado dell'isola, la necessità di una sua rigida protezione che comprenda una fruizione controllata e contingentata, sia a mare che a terra, e lo sviluppo di iniziative didattiche e scientifiche per la conoscenza e la salvaguardia di un mare e di un territorio unici nel Mediterraneo.
Legambiente ed Associazione Albergatori credono che il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano sia la ancora la più importante occasione di valorizzazione delle nostre isole, un insostituibile strumento di visibilità turistica, una naturale occasione di "certificazione" di qualità ambientale e di promozione unica, proprio per questo è necessario risolvere le questioni aperte, avviare a soluzione i problemi, rilanciare l'immagine e l'attività del Parco all'Elba e nell'intero Arcipelago.