Un magro bilancio per Portoferraio
L'amministrazione comunale del capoluogo elbano ha varato il bilancio 2004. Poche, molto poche, le luci e molte invece le ombre. Innanzitutto è stato violato il Patto di stabilità, quindi niente assunzioni nè investimenti a Portoferraio per il 2004. Poi aumenterà dell'8,5% la tassa (già molto alta) sullo smaltimento dei rifiuti solidiConsiglio comunale nei giorni scorsi a Portoferraio dominato dalla discussione sul bilancio di previsione per il 2004. Del resto questo vale, in questi mesi, un po' per tutti i comuni elbani, e più in dettaglio ad accomunare i vari Consigli comunali sono soprattutto le stangate che calano sulla testa dei poveri cittadini amministrati in tema di tasse.
Portoferraio non ha fatto eccezione: ha infatti aumentato dell'8,5% la tarsu, ovvero la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi, già per altro una delle più alte applicate all'Elba. Bisogna aggiungere che per questa tassa è stata elevata la soglia di esenzione per reddito, quindi saranno di più, in compenso, i cittadini che non dovranno più pagarla.
Stesso innalzamento dell'esenzione per reddito è stato applicato anche all'Ici. Sul fronte della poco amata tassa sugli immobili poi c'è da registrare una buona notizia per i portoferraiesi, ovvero un calo dal 4,4 al 4,2 per mille dell'aliquota per la prima casa. Reasta invariata, comunque già ai massimi di legge, l'addizionale Irpef.
L'aspetto più preoccupante però riguarda il Piano per gli investimenti a causa del fatto che per quanto riguarda Portoferraio è stato violato il così detto Patto di stabilità. Si tratta di quei parametri, stabiliti dal governo, ai quali gli enti locali debbono attenersi, pena l'impossibilità di spendere nuovamente, ad esempio con nuove assunzioni o con l'attivazione di mutui.
In altre parole al capoluogo elbano, che evidemtemente ha speso troppo, sono stati sigillati i cordoni della borsa, almeno finché i numeri non torneranno ad essere un minimo confortanti, il che vuol dire non prima del prossimo anno. Per il 2004 dunque potranno essere recuperati soldi per investimenti solo dalla vendita di beni pubblici e l'amministrazione di Portoferraio pensa di cedere le aree adesso occupate in diritto di superficie da quei cittadini che si sono costruiti la casa in cooperativa.
Molti portoferraiesi dunque dovranno, in modo del tutto inaspettato, mettere mano al portafogli e pagare il terreno su cui è stato costruito, all'interno dei piani Peep ed in cooperativa, l'edificio dove si trova la loro abitazione. Non arriverà comunque moto in questo modo nella casse comunali, e pare anche che non ci sia un gran ché d'altro da vendere. tirando le somme dunque Portoferraio non potrà spendere quest'anno in investimenti più di qualche milione di euro...
E il tutto è ancor più amaro se si pensa che una larga fetta di questi soldi dovrà essere spesa per pagare la annuale rata alla Daneco, la ditta che ha costruito e lasciato come scomoda eredità agli elbani il gassificatore di Buraccio, vero bidone velenoso per l'isola ed ormai quasi del tutto inutile, soprattutto per il fatto che si tratta di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti inadatto ad una località ad economia stagionale che durante l'estate decuplica la sua popolazione.
Ma la colpa di tutto questo è solo dei sindaci elbani che da vent'anni litigano su come gestire lo smaltimento dell'immondizia, quindi l'augurio è che... questo ingombrante e costoso fantasma aleggi sulle urne della ormai imminente tornata elettorale ed ispiri gli elettori.