Turismo naturistico in crescita
Presentata dalla Regione Toscana una ricerca dell'Irpet nella quale si analizza l'andamento del turismo nelle aree protette. I numeri che ne escono sono piuttosto buoni e in crescita, sebbene parlino di un turismo ancora di nicchia e rivolto a persone con livello di istruzione superiore alla mediaUn turismo in grande espansione, consapevole, rispettoso dell'ambiente e dei valori culturali e sociali delle aree visitate. E' il turismo legato alle aree protette, il cosiddetto turismo naturistico, un segmento turistico in decisa ascesa, una risorsa importante capace di riflettersi, soprattutto da un punto di vista economico, sullo sviluppo locale di determinate zone rispettandone al tempo stesso la sostenibilità.
A distanza di due anni dalla precedente ricerca ('Il turismo e la valorizzazione delle aree protette. Analisi dell'esperienza toscana') l'Irpet, con la collaborazione della Regione, ha presentato, nei giorni scorsi, il volume 'Protezione, fruizione e sviluppo locale: aree protette e turismo in Toscana' che rappresenta una sorta di continuazione e completamento della precedente ricerca oltre ad un approfondimento di determinati temi ed aspetti legati alla valorizzazione turistica delle aree protette della nostra regione.
L'analisi portata avanti nel precedente volume è integrata dai risultati derivanti dalla ricerca condotta su altre 3 aree protette: il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e la Riserva Naturale di Sasso Simone nella Valtiberina. Grazie a questa integrazione, la ricerca dell'Irpet ha preso in considerazione 8 aree protette che coprono circa il 71 % della superficie regionale sottoposta a tutela.
Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima vengono affrontati alcuni aspetti legati alla sostenibilità dello sviluppo turistico, sviluppando una breve analisi teorica che individua le aree protette come beni pubblici capaci di produrre esternalità.
Vengono poi considerate le ricadute territoriali dei flussi turistici naturistici e viene proposta un'analisi comparata tra turismo naturistico e turismo balneare allo scopo di verificarne differenze strutturali e comportamentali tali da determinare un diverso impatto sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale del territorio preso in considerazione (il Parco della Maremma è l'oggetto dell'indagine in questo caso). La seconda parte prosegue l'analisi contenuta nel primo volume, allargando il campo di studio ad altre 3 aree protette mentre l'ultima parte contiene due capitoli di approfondimento.
Vediamo adesso alcuni dati interessanti. Attualmente in Toscana le aree protette sono in tutto 112: 3 parchi nazionali, 3 regionali e 2 provinciali, 31 riserve statali, 40 riserve provinciali e 33 Anpil (Aree naturali protette di interesse locale). La superficie protetta è di oltre 212 mila ettari pari al 9.2 per cento del territorio regionale. In aggiunta esistono anche 136 Sir (Siti d'importanza regionale) destinati alla salvaguardia delle specie selvatiche a rischio di estinzione e degli habitat.
Rispetto alla precedente ricerca è aumentato il numero dei comuni con rilevante presenza di aree protette nel loro territorio, ovvero quei comuni in cui l'area protetta supera il 10 per cento della loro superficie o i 500 ettari: da 78 si è passati a 86. Essi rappresentano soltanto il 30 per cento dei comuni toscani ma al loro interno si concentra il 95 per cento della superficie destinata ad aree protette. In questi comuni vive il 32.5 per cento della popolazione toscana, con una densità di 150 abitanti per chilometro quadrato. I turisti che visitano questi comuni hanno a disposizione il 35 per cento degli esercizi turistici e quasi il 48 per cento dei posti letto della regione.
Gli agriturismi (per ogni 100 km2) sono 9.3, in linea con il resto della regione mentre è più difficile trovare un albergo: solo il 28.3 per cento dei posti letto è in albergo, contro il 41 per cento regionale. I turisti che si recano in questi comuni rappresentano soltanto il 30 per cento degli arrivi ufficiali in Toscana anche se la variazione percentuale delle presenze complessive tra il 1994 ed il 2001 ha fatto registrare un aumento del 32.3 per cento con un 78.2 per cento imputabile agli stranieri.
In sostanza i dati che emergono da questa nuova ricerca confermano ampiamente quelli della precedente: il turismo naturistico è un turismo di nicchia, si rivolge a persone con livello di istruzione molto superiori alla media, in media sui 30-40 anni, che svolge attività professionale di livello medio-alto, che viaggia con la famiglia ed organizza in proprio la vacanza. Seppur bassa, la presenza dei turisti stranieri è in deciso aumento.