Le isole si accendono
Interessante e suggestiva iniziativa dell'Associazione Vivara, sodalizio dell'Arcipelago Campano il cui scopo è quello di valorizzare le isole minori italiane. Saranno le luci della poesia, della letteratura e della musica ad illuminare le isole nella serata del solstizio d'estate...L'Associazione Vivara, una associazione dell'Arcipelago Campano il cui scopo è quello di valorizzare le isole minori italiane, promuove l'iniziativa "Le isole si accendono". Con essa si intende, per una sera, "illuminare" le isole con la luce della poesia, della letteratura e della musica. Una fiammella accesa su ogni isola simboleggerà l'intuizione e il veder chiaro in noi stessi. Per tutti è possibile partecipare.
Al crepuscolo, nella serata del 21 giugno, poeti e semplici amanti delle isole leggerano testi e poesie ispirati dalle isole. L'iniziativa si avvale del sostegno del movimento internazionale "Scavare il futuro", che fa riferimento a operatori culturali e docenti universitari di prestigiose università europee (Mimmo Grasso, Riccardo Dalisi, Elmar Zorn, Michael Kruger, Antonio Vitolo,ecc.).
Per l'Associazione Vivara "l'Isola rappresenta il tesoro e il viaggio, e vorremmo - dicono - proporne la scoperta attraverso le parole della bellezza e del fascino di queste piccole terre sfuggite al continente".
"Isola - aggoiungono i responsabili dell'associazione - è un sistema di sistemi sia per le scienze tecniche e per quelle umane. Il suo campo semantico coinvolge l'antropologia, la cultura, l'ambiente. Isola è dunque un segno complesso come un simbolo. Isola è la dimensione umana per eccellenza. E' una parola che, con altre isole, forma un arcipelago di senso. Isola... è Itaca, ed è l'Itaca dell'elegantissimo poeta di lingua greca Kavafis, che dà il primo forte senso alla nostra manifestazione".
La poponiamo, nella traduzione di Mimmo Grasso:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti assai lunga la strada,
tra campi d' avventure ed esperienze.
Non temere Lestrigoni e Ciclopi,
Nettuno imbizzarrito; non è questo
il genere d'incontri che farai
se guardi un po' più alto del pensiero
e fermo è il polso del tuo corpo e guida
il tuo spirito il suo saper sentire.
Né Ciclopi o Lestrigoni, nemmeno
Netturno il tempestoso incontrerai
se non li porti dentro,
se non li sveglia contro te il tuo cuore.
Augurati solo una lunga strada,
molti estivi mattini quando terra
nei porti della terra toccherai
-l'animo stanco dalla gioia-
come toccasti terra alla tua nascita.
Sosta a lungo e fa acquisti negli empori fenici:
madreperle coralli ebano ambre,
tutta merce sottile, lavorata dall'uomo,
i profumi che penetrano il tempo.
Respira coi respiri dei millenni,
visita città egizie, ascolta e impara
dai maestri il viaggiare.
Sia Itaca la mente, il tuo pensiero,
il sempre per cui navighi, il viaggio
senza fretta. Che duri a lungo,anni, che da vecchio
ti sia dato di mettere il tuo piede
su quell'isola, ricco
del niente accumulato per la strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha donato ciò che hai visto nel viaggio.
Senza di lei mai avresti immaginato
d'incamminarti: che altro ti aspetti?
Se scoprirai ch'è povera,comunque
non resterai deluso, perché saggio
ti avrà fatto il cammino, l'esperienza
messa nella bisaccia. Avrai capito
che Itaca è tornare, che è il viaggio
e il suo significato.
Per maggiori informazioni è possibile contattare: Associazione Vivara Onlus 081.19369431 - 338.4446556 - 333.1106241. E-mail: ativo@fastwebnet.it oppure: iusnaturae@vivara.it