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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Pianosa su National Geographic
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La prestigiosa rivista naturalistica ospita, nel numero in questi giorni in edicola, un articolo di Mario Tozzi dedicato a Pianosa, alle sue caratteristiche che la rendono una sorta di laboratorio naturale privilegiato, e al PianosaLab, il progetto del Cnr che dimostra come l'isola funzioni da deposito di anidride carbonica alla pari di una grande foresta tropicale
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Il numero di febbraio del noto mensile americano National Geographic dedica oltre 30 pagine ad un esauriente reportage di Tim Appenzeller sull'effetto serra, dal titolo "Dove andrà a finire il carbonio". All'interno del dossier principale è ospitato un intervento di Mario Tozzi, ricercatore Igag, Cnr, dal titolo "Isole mangia smog".
Nell'articolo, il noto conduttore della trasmissione televisiva "Gaia, il pianeta che vive" descrive l'importanza dell'esperienza realizzata da PianosaLab, il laboratorio scientifico voluto da Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e dal Cnr.
Scrive Mario Tozzi: "C'è un'isola in Italia che, da sola, è in grado di assorbire tutta l'anidride carbonica che producono 9000 autovetture: 5700 tonnellate di gas in soli due mesi. E' un'isola che si comporta come un serbatoio naturale di carbonio, cioè assorbe molta più anidride carbonica di quanta ne emette attraverso la fotosintesi clorofilliana. Lo affermano i ricercatori del Cnr che hanno installato già dal 2002 una stazione di controllo dei gas che vengono scambiati tra la vegetazione e l'atmosfera".
"L'isola è Pianosa, piatta e piccola perla dell'Arcipelago Toscano, che rappresenta al meglio gli ecosistemi costieri del Mediterraneo e che può funzionare da base di partenza per i nostri tentativi di sequestrare l'anidride carbonica prodotta in eccesso. Pianosa è in una condizione ideale per lo studio dell'atmosfera: non c'è alcun tipo di traffico veicolare, non ci sono impianti di riscaldamento, non c'è alcuna contaminazione di natura industriale e ci vivono stabilmente solo tre o quattro persone".
"A Pianosa si verifica una "reazione selvosa" dopo la fine, negli anni Ottanta, delle attività agricole legate al penitenziario: la vegetazione spontanea, di tipo mediterraneo, ha preso il posto di quella destinata al lavoro dei detenuti. Il PianosaLab del Cnr dimostra clamorosamente che non solo le foreste tropicali e le piantagioni di alberi del nostro emisfero funzionano da depositi per l'anidride carbonica, ma anche le piccole isole e le aree costiere".
Il servizio è anche illustrato con una magnifica foto della costa di Pianosa e con quella dell'antenna del PianosaLab che si staglia sul tramonto pianosino. "L'articolo della più nota e diffusa rivista di ambiente del mondo - si commenta in ambienti del Parco - è anche una indiretta ed autorevole risposta a chi aveva messo in dubbio, solo pochi giorni fa, le iniziative scientifiche e di ricerca sostenute dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano proprio a Pianosa, un'isola che è già Zona di Protezione Speciale e Sito di Interesse Comunitario e dove sono già stati effettuati progetti come PianosaLab e Life natura che coinvolgono istituzioni, università e centri di ricerca, ma che esperti e commentatori locali ignorano o fingono di ignorare".
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