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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Ds elbani divisi?
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Sono passati ormai due anni dal periodo in cui i Ds italiani si divisero tra fassiniani e berlingueriani, o riformisti e correntone, che dir si voglia... All'Elba questa divisione non pare affatto superata, e ce ne stiamo accorgendo adesso che si dà il via al grande valzer pre elettorale in vista del voto amministrativo di primavera. Proponiamo un documento del così detto correntone...
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I componenti della Direzione elbana dei Ds, aderenti alla mozione "Tornare a vincere", si sono riuniti per esaminare la situazione politica ed economica dell’isola, con particolare riferimento ai gravi episodi di corruzione e di inquinamento morale accaduti negli ultimi mesi, alle difficoltà riscontrate nel corso delle recenti stagioni turistiche, allo stato del partito, ai rapporti con le altre forze politiche e ai movimenti, anche in relazione alle prossime elezioni europee e amministrative di primavera.
L’azione della Magistratura ha fatto emergere un inquietante e diffuso sistema di collusione affaristica fra rappresentanti delle istituzioni pubbliche e faccendieri di ogni risma, che non può e non deve essere sottovalutato. Alla meritoria azione della Magistratura e delle forze dell’ordine non hanno fatto riscontro, come avrebbe dovuto, un'adeguata risposta ed una ferma e risoluta iniziativa delle forze politiche locali, compresi i Ds.
E’ mancata e manca una seria e approfondita analisi sulle cause e le responsabilità di quanto è successo. In questi ultimi due anni si è confermata la tendenza di un calo preoccupante nel settore dell’economia turistica. I dati negativi riscontrati dalle associazione di categoria (la perdita di oltre 100 mila presenze, meno 5.7%, con un danno quantificabile in oltre 15 miliardi di vecchie lire), testimoniano una minore competitività che rischia di assumere aspetti strutturali, con gravi conseguenze sull’indotto e sul tenore di vita delle popolazioni locali.
Su questi aspetti occorre che il partito dedichi la propria attenzione assumendo specifiche e mirate iniziative. Gravi sono le responsabilità del centro destra nazionale e locale, rispetto al quale è necessario demarcare con nettezza differenze e confini politici, evitando la pericolosa deriva di chi, anche all’Elba, propone un indefinibile "bipolarismo mite" e confuse mediazioni, un vero e proprio pasticciaccio compromissorio che prefigura sciagurate gestioni unitarie alla Comunità montana, che tende a dare dignità democratica all’autoritarismo dei vari Bosi, Barbetti, Papi, Martini e Ageno e che accentua il distacco del partito dalla parte più viva e militante della società elbana.
Ed è proprio dai movimenti, più che dalla politica tradizionale, rappresentati da ampi settori del volontariato, dai comitati territoriali, dalle associazioni ambientaliste, da singoli e gruppi spontanei di cittadini, che è venuta la risposta più convincente e partecipata contro il decadimento morale, sociale ed economico dell’isola.
Le forze dell’Ulivo e del centrosinistra, ed in particolare i Ds, hanno la significativa opportunità, anche per l’occasione offerta dalla formazione dei programmi e delle liste per le prossimi elezioni amministrative, di recuperare un proficuo rapporto con la società elbana e di rinvigorire e rilanciare la loro iniziativa politica, superando le diffidenze e le riserve che hanno finora impedito il dispiegarsi di un dialogo paritario e di un’azione comune e condivisa.
Bisogna saper parlare con i cittadini mettendo avanti le nostre motivazioni. Poi occorre mettere in campo le nostre ragioni positive e le nostre proposte. Prima di tutto, la questione morale. Non ci può essere una buona qualità della vita senza la certezza della legge e del diritto, l’onestà e la trasparenza. Nessun’ombra deve oscurare persone e istituzioni dove i Ds hanno responsabilità e rappresentatività politica.
E poi, il lavoro e lo sviluppo economico, avendo consapevolezza che senza un protagonismo delle istituzioni e degli operatori economici locali non c’è sviluppo del territorio. Senza progetti e senza iniziative non ci saranno mai nuovi investimenti. Se vogliamo puntare sul turismo dobbiamo fare in modo che l’esperienza elbana divenga un punto di forza della Toscana, utilizzando tutte le risorse possibili regionali, nazionali ed europee, sostenendo il sistema delle imprese, spingendo all’innovazione, creando nuove opportunità di lavoro.
Qualità della vita è uno stato sociale difeso e riformato, capace, cioè, di inquadrare i bisogni dei singoli cittadini e delle famiglie e offrire servizi adeguati alle persone. Dobbiamo per questo partecipare più attivamente alle rivendicazioni e alle lotte di carattere nazionale e, nel contempo, farci carico della specifica peculiarità insulare per dare progressivamente soluzione alle ataviche emergenze locali.
E, ancora, fondamentale è la difesa dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e culturale. Quello che abbiamo più volte definito sviluppo sostenibile. Appare evidente la necessità di rivedere, alla luce degli ultimi disastri ambientali e con l’obiettivo della massima prevenzione, l’attuale strumentazione urbanistica, considerando seriamente la proposta regionale di un piano strutturale unico.
E per l’Elba, qualità della vita significa anche amministrazioni più efficienti e più vicine alla gente. I Ds, e non solo, hanno più volte e solennemente posto come prioritaria la realizzazione di un comune unico. Nulla è stato fatto finora. Nessuna iniziativa politica, nessun atto procedurale, nulla di nulla. L’impressione è che il problema venga considerato con sufficienza solo una nobile utopia. Occorre dimostrare il contrario e avviare al più presto concrete e specifiche azioni politico-amministrative.
Così come bisogna non solo plaudire alla sentenza della Corte Costituzionale per l’annullamento del decreto di nomina del commissario Barbetti, che conferma quanto da tempo abbiamo detto sull’illegittimità dell’atto compiuto dal ministro Matteoli, ma assumere con decisione ogni opportuna iniziativa affinché si giunga al più presto alla nomina del presidente del Parco nel rispetto dei criteri di competenza e professionalità previsti dalla legge.
Rispetto a queste esigenze c’è un partito demotivato, in ritardo sui problemi e scarsamente percepito dai cittadini. Nei due anni che ci separano dall’ultimo congresso vi è stata un progressiva riduzione della capacità politica e organizzativa della direzione a livello elbano.
Rare le iniziative pubbliche, per lo più limitate ad incontri elitari con rappresentanze categoriali; quasi inesistente la comunicazione ed ogni forma di propaganda tradizionale e visibilità mediatica; non si conosce il numero reale degli iscritti; drammatica la situazione economico finanziaria; episodico e ininfluente il rapporto con il territorio, salvo i momenti rappresentati da alcune feste de l’Unità.
Non si avvertono segni significativi di rinnovamento, mentre non pochi sono i compagni, anche della direzione, che hanno tacitamente abbandonato il partito. Insufficiente è stata la posizione sulla questione morale, e non ha certo giovato all’immagine del partito la conflittualità, anche astiosa e supponente, che ha segnato i rapporti con l’associazionismo ambientalista, la stampa locale, il vario mondo dei movimenti, addirittura con alcune sezioni.
Un quadro negativo che paralizza il partito e che rischia di condurlo ad una crisi irreversibile. Tanto più che siamo alla vigilia di importanti scadenze elettorali con il rinnovo di cinque amministrazioni comunali e il voto europeo, e nella prospettiva delle elezioni regionali del prossimo anno e delle politiche del 2006.
E’ evidente che esiste, innanzitutto, un problema di direzione politica, che, tra l’altro, fa emergere la contraddizione di una segreteria di zona non più rappresentativa della maggioranza congressuale, anche per le dimissioni del compagno Meola, non sostituito, e per altri significativi aspetti di conduzione politica.
Non si tratta di drammatizzare la situazione, né di addossare solo ad alcuni le responsabilità delle difficoltà in cui versa il partito. Occorre, più semplicemente, fare chiarezza, prendendo atto del disagio sempre più diffuso e delle differenze, anche sostanziali, che esistono all’interno del partito, assumendo, se è possibile unitariamente, le decisioni più opportune perché la direzione dell’Unione intercomunale all’Elba sia coerente con il mandato congressuale.
E’ auspicabile che il confronto si sviluppi esclusivamente sul piano politico, con l’intento di ridare autorità, efficienza e credibilità all’organismo dirigente mediante l’assunzione di nuove responsabilità e la programmazione di un realistico piano operativo.
Per un verso si tratta di fare il punto sulla situazione del tesseramento, verificare la situazione finanziaria ed economica lanciando subito una campagna di autofinanziamento, istituire l’ufficio stampa e un sito Ds dell’Elba, convocare un’apposita direzione sullo stato delle trattative per le elezioni comunali, programmare alcuni incontri con quei soggetti dove si pone la necessità di chiarimenti e ricomposizione dei contrasti.
Per altro verso occorre programmare interventi sulla condizione della finanza degli enti locali, sulle pensioni, sulla scuola, sulla situazione internazionale, sulle questioni più rilevanti a livello locale (servizi, crisi del turismo, parco e ambiente, questione morale). In questo quadro si propone di istituire la figura dell’organizzatore in sostituzione del coordinatore, assegnare a due compagni il coordinamento delle zone occidentali e orientali, nominare il nuovo tesoriere e il responsabile dell’ufficio stampa, tutti da inserire, se ancora non lo sono, nella segreteria di zona.
I componenti della mozione "Tornare a vincere" prendono atto, inoltre, con soddisfazione della costituzione all’Elba dell’ Associazione politico culturale "Aprile", che ha provvisoriamente nominato portavoce Massimo Battaglini e responsabile organizzativo Federico Regini. Per dare un permanente punto di riferimento all’attività della mozione, viene nominato un ufficio di segreteria composto dai compagni Mario Giannullo (responsabile), Roberto Calonaci e Cristiano Adriani.
Gli aderenti alla mozione "Tornare a vincere" |
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