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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Tanti no al condono edilizio
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Molte voci si stanno levando in Italia per dire no all'ipotesi di un nuovo condono edilizio nel nostro paese. Tra di esse anche quella della Regione Toscana, la prima regione probabilmente a dare un giudizio duro sul provvedimento di condono che ormai, pare certo entrerà nella Legge finanziaria per il 2004.
Da villa Il Mulinaccio a Vaiano, durante una pausa della giunta programmatica, il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha dichiarato che "il condono edilizio annunciato dal governo Berlusconi non avrà valore in Toscana". Possibile? Sì, è possibile dato che su questioni ambientali il governo è sovrano, ma in materia urbanistica la competenza è della Regione.
E la Regione Toscana "oltre a ricorrere alla Corte costituzionale, predisporrà una proposta di legge in cui dichiarerà nulle le conseguenze amministrative". Tradotto: il piano rialzato senza concessione edilizia o il casotto abusivo dovranno essere ugualmente demoliti! E' una questione di principio, dice Martini, oltre che una questione di rispetto ambientale.
"E' una questione anche di ordine economico", sostiene Legambiente che spiega: "oltre all'ecatombe edilizia (il Cresme ha contabilizzato in almeno 362.000 le costruzioni abusive sorte dal 1994, data dell'ultimo condono, presentato allora come eccezionale e irripetibile) arrivano guai grossi soprattutto per i Comuni. Nelle casse statali è prevista infatti un'entrata al massimo 5,1 miliardi di euro che serviranno a tappare i buchi della Finanziaria".
"Ma i costi di urbanizzazione - prosegue Legambiente - ammontano mediamente a 24.000 euro ad abitazione, e quindi 8,7 miliardi di euro complessivi. Di questi i Comuni possono sperare di recuperare in un futuro al massimo solo 4 miliardi di euro, e i primi cittadini d'Italia dovranno quindi cacciare di tasca propria almeno 4,7 miliardi di euro. Un buco enorme che non sarà colmato dall'elemosina annunciata dal Governo"
Durissimo anche il Wwf che rileva come il provvedimento governativo serva solo a fare cassa. "La maggioranza, oltre al condono, vuole una sanatoria degli abusi edilizi a tutti costi - ha commentato Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del Wwf Italia. - Ne è prova l'emendamento approvato in questi giorni che prevede di sanare gli aumenti abusivi di volumetria realizzati in aree vincolate, vale a dire parchi, aree archeologiche, aree di interesse paesaggistico, aree con vincoli idrogeologici: l'interesse collettivo su queste aree è subordinato all'interesse dei privati che hanno commesso un abuso".
Il nuovo condono non reggerebbe nemmeno dal punto di vista della costituzionalità, non solo per la violazione del Titolo V° (artt. 117 e 118), ma per violazione del principio di eguaglianza (art. 3) e per l'obbligatorietà dell'azione penale (artt. 25 e 112). Questo almeno secondo quanto hanno sostenuto il Comitato per la Bellezza, l'Istituto Nazionale di Urbanistica, Italia Nostra, Legambiente e Wwf Italia in occasione del convegno "No al nuovo condono edilizio", promosso con grande tempestività a Roma.
Un plauso generalizzato, quindi, è arrivato dalle Associazioni ambientaliste, per la presa di posizione della Regione Toscana. Portando la questione invece a livello locale, va segnalato il fatto che Legambiente dell'Arcipelago Toscano non si fermi qui e lanci un appello ai sindaci elbani, in un momento per altro in cui all'Elba continua la bufera che investe proprio la politica edilizia.
"Il condono - dice Legambiente - è una misura immorale e politicamente sbagliata, che premia chi non ha rispettato le regole e penalizza i cittadini onesti che hanno rispettato la legge e pagato tasse ed oneri, è un incentivo all'illegalità, alla disonestà, al lavoro nero e clandestino, alla triste pratica della corruzione e delle mazzette. Per questo invitiamo i sindaci elbani ad esprimersi pubblicamente contro il grave e devastante condono edilizio annunciato dal Presidente del Consiglio, così come hanno già fatto il presidente dell'Anci, numerosi sindaci (sia di centro destra che di centro sinistra), l'Associazione dei costruttori edili, i sindacati e la Confindustria". L'appello può essere sottoscritto anche nel sito www.legambiente.com . Marina Bergamin |
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