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Elba Oggi Settimanale di attualitā e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Lettera di un elbano dal disastro della Galizia
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Il lavoro dei volontari di Legambiente per arginare la marea nera ci viene raccontato da un volontario elbano che si trova in questi giorni in Galizia, assieme ad altri di varie nazionalitā, per lavorare contro il disastroso inquinamento causato dal naufragio della petroliera Prestige
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Sono sistemato in un ostello nella cittadina di Sada, vicino alla pių famosa La Coruņa, insieme ad altri 22 volontari italiani di Legambiente, 6 della Lipu ed altri volontari spagnoli.
Siamo coordinati dalla Seo -la nostra lipu, la quale ci ha dato come compito il monitoraggio di tutta la costa della provincia della Coruņa, che si estende per circa 1000 chilometri, dove c'č stata la prima grossa ondata di greggio, che dalle analisi fatte risulta di scarsissima qualitā (sembra sia asfalto miscelato a greggio) ed altamente tossico (240 sono i volontari intossicati ad oggi).
Il nostro lavoro consiste nel monitorare la costa, recuperando gli uccelli vivi, per portarli ad centro di recupero per la fauna selvatica e quelli morti per classificarli, ed avere un resoconto sulla condizione delle spiagge dopo il passaggio delle squadre di pulizia, sul livello d'inquinamento.
Le squadre sono organizzate (non sempre al meglio ) dal ministero dell'ambiente spagnolo utilizzando l'esercito, i volontari, e del personale assunto in forza per l'occasione.
Le impressioni che abbiamo sono quelle di un gravissimo disastro ambientale ed economico. Tutta la costa č completamente imbrattata di catrame, e solo poche sono le zone che si sono salvate.
Inoltre le spiagge che sono state pulite presentano comunque uno strato di catrame sotto la sabbia, in quanto il moto ondoso spesso lo ricopre prima di poter intervenire, e gli scogli sono ancora pieni di questa ondata nera.
Spiagge bellissime, con della sabbia veramente pregiata, lunghissime, alcune quasi 4 km, con le dune dietro, lagune, una zona umida con un valore inestimabile.
L'economia sicuramente ne risentirā fortemente, in quanto una gran parte dei Galiziani vivono con " il mare" , e ancora nessuno sa quando potrā riprendere la pesca, con dei grossissimi interrogativi sul futuro, non č possibile sapere se le restanti 60.000 tonnellate di petrolio dentro i serbatoi riusciranno a distruggere definitivamente alcune specie animali, i danni sono incalcolabili ed č attesa una ulteriore ondata di "marea negra", come la chiamano qui...
A presto
Enrico Gambelunghe
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