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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Prima casa a Portoferraio: critiche dalla Margherita
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Al contrario di quanto asserito dal sindaco Ageno durante la roboante e scenografica manifestazione di presentazione del regolamento urbanistico avvenuta al Centro De Laugier, la politica della Giunta di Portoferraio sul problema della prima casa è sbagliata e fortemente penalizzante per i cittadini di Portoferraio.
Con delibera n° 120 del 6 settembre, infatti, la Giunta Portoferraiese ha previsto dei criteri per la valutazione delle prime case così penalizzanti che in pochissimi riusciranno realmente a costruirla.
La Margherita si oppone con forza a questi assurdi criteri e chiede al Consiglio comunale di cambiarli, in modo tale da permettere la costruzione di una prima casa a coloro che ne hanno effettivamente diritto.
Ma vediamo nello specifico perché la Margherita è contrario a molti dei criteri previsti nella delibera di indirizzo della Giunta Ageno:
1. E' assurdo escludere dal diritto alla prima casa coloro i cui genitori possiedono un'altra abitazione. E se questa seconda casa ha dimensioni non adeguate a risolvere i problemi dei figli (ad es. è una casa di 50 mq. ed il figlio ha una famiglia di quattro persone?). E se i rapporti tra genitori e figli non sono buoni? E se questa seconda casa, ad esempio per dei genitori pensionati, è una fonte ineliminabile di reddito? E se i genitori hanno più figli?
2. E' altrettanto sbagliato che il richiedente della prima casa debba essere proprietario in proprio o tramite parenti fino al 2° grado del lotto di terreno. In questo modo infatti si consentono i passaggi del terreno solo fra genitori e figli o fra nonni e nipoti.
3. E' assurdo che il richiedente debba avere la disponibilità del terreno già fin dal febbraio del 2000. In questo modo, infatti, si penalizzano i soggetti più deboli, poiché è evidente che una persona con limitate disponibilità economiche non compra un terreno finché non è certo che sia edificabile.
4. E' ugualmente sbagliato che il lotto debba avere sempre e comunque caratteristiche di continuità e contiguità. Con questa regola, infatti, saranno esclusi ad esempio i terreni attraversati da una strada.
5. Per quel che riguarda inoltre la regola relativa ad un lotto minimo generalizzato di mille metri quadrati: la previsione è ugualmente sbagliata, poiché le dimensioni del lotto dovrebbero essere diversificate a seconda nei subsistemi in cui si inserisce. E' quindi ovvio che mille mq. sono troppi nei "tessuti urbani consolidati" (dove peraltro si può essere meno rigidi anche per le caratteristiche di aree urbanizzate), mentre sono pochi nelle aree ad insediamento diffuso, dove, per la presenza di considerevoli valori ambientali sarebbe opportuno prevedere un lotto minimo di dimensioni maggiori. Tutto il ragionamento sul lotto minimo è comunque privo di logica, poiché se la Giunta non corregge la previsione del Piano strutturale di un indice fondiario di 0,03 nelle aree ad insediamento diffuso (ad es. Magazzini- Schiopparello) per costruire una prima casa di circa 50 mq serviranno ben 5.000 mq di terreno, mentre chi ha 1.000 mq attualmente può costruire una casa di circa 10 mq!
6. La previsione più assurda di tutte è comunque quella secondo cui non può costruire la prima casa chi ha un terreno agricolo o utilizzato per coltivazioni. In questo modo, infatti, si puniscono ingiustamente tutti coloro che hanno mantenuto in maniera adeguata i terreni e si premiano invece coloro che li hanno abbandonati.
E' proprio a causa di questi criteri che in una recente intervista il Presidente della Commissione Urbanistica Giusti ha dovuto dichiarare che a fronte di 524 domande di prima casa solo 120 potrebbero essere ammesse. Innanzitutto non comprendiamo come si possa fare questa affermazione (considerato che nessuna domanda è stata ancora portata in Commissione Urbanistica e quindi non si capisce chi abbia fatto questa valutazione), ma... ancora: la dichiarazione e di Giusti è indicativa del clamoroso fallimento della politica della prima casa portata avanti dalla giunta Ageno.
Ci chiediamo peraltro: se è vero che alla prima casa verranno destinati meno di 8.000 mq, a che cosa serviranno i restanti 82.000 mq previsti per l'edilizia residenziale all'interno del piano strutturale? Su tutto questo l'amministrazione che guida Portoferraio deve rispondere con chiarezza.
La Margherita - Portoferraio
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