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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Fermare i padroni dei "maghiali"
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84 cinghiali catturati dal Parco finora, oltre 50 abbattuti dalla Polizia Provinciale e 6 una decina dalle squadre di cacciatori in luglio. Ma le nude cifre, che già dicono molto, non mettono in evidenza un altro dato: solo a luglio sono stati più di 30 i sabotaggi alle gabbie per la cattura dei cinghiali del Parco Nazionale.
Si va dalla distruzione completa dei chiusini, al danneggiamento del meccanismo di scatto, al furto di parte delle strutture, alla diffusione di sostanze repellenti, alla sottrazione ed all'uccisione dei cinghiali catturati, e in qualche caso i vandali fanno danni anche nelle proprietà adiacenti, forse "colpevoli" di ospitare la trappola.
E' chiaro che esistono più persone che si occupano di non far catturare i cinghiali, che se ne fregano dei danni all'agricoltura e all'ambiente. Quel che interessa a questi teppisti è dimostrare che il Parco non può risolvere il problema, quel che vogliono è far capire che i "cinghiali" sono cosa loro, di chi li ha diffusi incoscientemente negli anni passati, di chi li ha fatti crescere senza freni, fino a farli diventare un serio problema perl'ambiente e l'agricoltura dell'Elba.
In questo sta anche il fallimento dei 5 chiusini della Comunità Montana che da anni non hanno mai catturato un cinghiale. Ma ora abbiamo a disposizione la relazione conclusiva dello "Studio sulla genetica della popolazione di cinghiale (sus scrofa) nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano" che fa luce sull'inquinamento genetico di questa specie e sulla necessità impellente di prendere drastiche misure per la sua riduzione, fino all'eradicazione.
Le note finali dello studio dicono:
La popolazione di cinghiale dell'isola d'Elba costituisce un'entità alloctona (non originaria n.d.r.), prodotta dall'uomo a scopo venatorio negli anni '60; le caratteristiche genetiche di questa popolazione permettono di considerarla in gran parte simile a quelle presenti nell'Italia peninsulare; esistono i segni di un certo grado di ibridazione con il maiale domestico, probabilmente non dovuti ad incroci avvenuti sull'isola (su questo abbiamo qualche dubbio n.d.r.), ma risultato della natura dei capi utilizzati per le immissioni; dal confronto con i cinghiali di diversa provenienza, l'ipotesi più verosimile sull'origine dei capi usati per la colonizzazione dell'isola, ci sembra quella di soggetti del centro Europa, incrociati con cinghiali maremmani, ed in qualche misura anche con maiali domestici. Dunque, il Dipartimento di Etologia Ecologia Evoluzione dell'Università degli Studi di Pisa conferma quanto in molti sospettavano: ci troviamo di fronte a suini frutto di incroci tra cinghiali di prevalente origine centroeuropea e maiali, "maghiali" costruiti a scopo di puro divertimento venatorio per aumentarne la capacità di riproduzione.
E' chiaro che la gestione venatoria del cinghiale ha prodotto questa situazione e le misure tradizionali di contenimento non basteranno, non è bastato catturare e abbattere 900 cinghiali in un anno, così come è chiaro che esistono forti interessi a mantenere alta questa dannosa popolazione di "maghiali".
Noi chiediamo che si vada verso l'eradicazione completa di questi ibridi, che si usino tutti i mezzi per ridurre drasticamente una popolazione di "maghiali" che sta distruggendo la fauna, la flora e l'agricoltura dell'Elba.
Per far questo non ci si può affidare ai soli fucili, bisogna coinvolgere gli agricoltori nelle catture e negli abbattimenti (anche fuori dal Parco), bisogna organizzare campagne di eradicazione partendo dai luoghi più frequentati dai "maghiali", il successo degli abbattimenti all'aspetto e delle catture dimostra che si può fare molto di più.
Ma bisogna subito fermare i "padroni dei maghiali", i teppisti che non hanno nient'altro da fare che danneggiare le trappole del Parco, che non vogliono che il problema venga minimamente ridotto, per poi dire che il Parco non fa niente e che impedisce di abbattere i cinghiali.
Il Parco e Legambiente hanno chiesto l'eradicazione dei cinghiali dicendo che si trattava di ibridi, ora lo dice anche lo studio genetico, il Ministero e gli altri enti competenti si attivino per affrontare con misure straordinarie questa emergenza e per ridurre subito e drasticamente i "maghiali" all'Elba.
Legambiente Arcipelago Toscano
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