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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Traghetti e treni: le... coincidenze sognate
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Dopo tanti anni di viaggi per motivi di lavoro mai mi era capitato di subire orari di treni e traghetti tanto assurdi e scoraggianti per chi (facendo un favore anche alla collettività che si troverà a fare i conti con meno ingorghi, meno incidenti, etc) sceglie di non viaggiare in auto.
Dopo centinaia di proteste di pendolari e altri viaggiatori diretti all'Elba, negli anni scorsi (è almeno da quattro anni che la storia si ripete), per far posticipare di una decina di minuti la partenza del traghetto delle 20.30 perché a quell'ora arriva al porto un autobus proveniente da Campiglia in coincidenza con diversi treni abitualmente frequentati da viaggiatori (turisti e residenti pendolari) diretti all'Elba, quest'anno scopriamo con disappunto che la partenza è alle 20.25.
Lo scenario che si presenta all'ormai allenato viaggiatore è questo: arrivo treno a Campiglia ore 20.07, partenza ore 20.07 dell'autobus ATM, che peraltro si conferma l'unico ente ad avere dimostrato sensibilità per chi deve prendere il traghetto ed efficienza, attivando per questa corsa un percorso diretto al porto che transita al di fuori del centro di Piombino.
Se il treno, come spesso accade, ha qualche minuto di ritardo, bisogna correre ad avvisare il capotreno perché a sua volta avvisi il capo-stazione di Campiglia, che chiederà all'autista ATM se, suo buon cuore, può attendere il treno carico di viaggiatori per l'Elba che, perdendo quell'autobus, potrebbero poi raggiungere il porto solo con un taxi o imbarcarsi comunque non prima delle 22.20!
Se siamo fortunati e ci hanno aspettato, segue la corsa dell'autobus ATM partito in ritardo e il disappunto dei passeggeri oltre che del povero autista che vede vanificati i suoi sforzi, quando, giunti sul porto di Piombino, si scorge il mezzo veloce Toremar delle 20.25 mollare gli ormeggi.
Dopo aver protestato per anni e aver subito anche insulti da qualche Amministratore che ha tacciato i pendolari elbani di essere degli inutili "rompiscatole" e che invece, per il ruolo ricoperto, avrebbe dovuto difenderne gli interessi, per sopraggiunta stanchezza e per sfiducia in chi suo malgrado lo rappresenta nelle istituzioni, il povero pendolare non cerca più spiegazioni sul sadismo con cui da anni i traghetti delle 20.30 mollano le cime appena vedono spuntare l'autobus da Campiglia: se le dà da sé.
Gli autobus sono azzurri, si vede che gli addetti alla navigazione hanno metabolizzato questo colore come "nemico": meglio scappare subito, appena si vede un autobus, non si sa mai, avesse ad arrivare il solito nugolo di rompiscatole che non hanno fatto in tempo a fare il biglietto e che vogliono essere traghettati, ma che vadano a farsi un caffè!
Questa deve essere la spiegazione, peraltro dimostrata anche da prove nel senso contrario: quando si arriva a Piombino, la nave (i cui orari "coincidono" talmente con le partenze dell'autobus da avere uno scarto di 5 minuti al massimo), se non è certa che l'autobus è davvero partito, non attracca (...poi se uno protesta basta dare la colpa allo scirocco).
Ci piacerebbe sapere, come passeggeri e utenti di un pubblico servizio, se le cose stanno proprio così o ci sono delle giustificabili scusanti a tanta insensatezza. Ormai però siamo abituati alla totale sordità della controparte e, penso, ci resterà il dubbio. Lorena Nannini
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