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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Il Forte Inglese e il club della Giudola
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Il Forte Inglese non è mai interessato a nessuno: è stato spesso utilizzato come discarica e nei suoi riguardi, di fatto, è sempre valso il principio della extraterritorialità. Quasi non facesse parte del territorio comunale. Una zona dove tutto è permesso, comprese le illegalità. Dove le precedenti amministrazioni relegavano i poveri della città.
Avendo sede al Forte Inglese da oltre 22 anni possiamo dire che l'unico intervento per rendere agibili i locali fu quello fatto dalla "Cosmo sas" (società proprietaria di Cosmoradio) nel 1979, con un investimento di poco inferiore ai 19 milioni di lire del tempo (chiunque può calcolare quale è il valore attuale di quella cifra).
Nel corso degli anni che sono seguiti vi sono stati solo due interventi del Comune di Portoferraio: una ruspa ha ripulito il piazzale dalle immondizie ed è stata fatta una recinzione per impedire che uno spazio alla base della fortezza diventasse una discarica. Entrambi gli interventi ad opera dell'Assessore ai Lavori Pubblici dell'attuale Amministrazione Ageno, Giuliano Fuochi.
Eppure le precedenti amministrazioni conoscevano benissimo la situazione, essendo spesso a Forte Inglese per partecipare alle trasmissioni radiofoniche ed in passato anche televisive. Ma erano soprattutto presenti, insieme alle gentili consorti, alle riunioni artistico culturali (così vengono definite adesso), consistenti in abbondanti libagioni a base di salsicce e sardine arrostite.
Per rimanere subito dopo storditi, oltre ogni limite, dal fumo che avvolgeva la fortezza (complice una moderata partecipazione di vino locale). Vittime delle insidie della nostalgia si trovavano poi a cantare in coro le canzoni della giovinezza perduta.
Vedendoli così, a rinsaldare il sacro vincolo dell’amicizia, con gli occhi inumiditi dai ricordi e le dita dal grasso della rosticciana, è difficile non provare per loro un’istintiva simpatia e sembrerebbe quasi impossibile che questa gente possa avere influito in modo determinante, e soprattutto negativo, sulle scelte politiche di questa comunità.
Si tratta in realtà dei componenti di un club politico conviviale di origine goliardica, espressione di una sottocultura provinciale oscillante fra il sangioveto e l'acqua santa. La quale, nella versione trasversale social - liberal - diessina, ha dato il meglio di sé.
Le dovrebbe essere attribuito comunque il merito, solo per fare un esempio, di avere elevato l'assurdo a sistema di programmazione urbanistica, pregiudicando drammaticamente e per i secoli a venire il futuro sviluppo dalla loro città, facendo costruire capannoni sul lungo mare, case popolari in zone umide, campi di calcio stretti fra due cimiteri, campi di rugby in zona di quiete termale, depuratori sotto le fortezze medicee, ecc.
Con molto meno sulla coscienza, un politico ragionevole si ritirerebbe a vita privata. E coloro che li hanno sostenuti intristirebbero nei sensi di colpa. Hanno rappresentato la continuità storico culturale rispetto all'amministrazione responsabile della costruzioni di due grattacieli sul porto.
Ci vorrebbe molta volontà e molto impegno da parte di qualsiasi amministrazione, quella attuale compresa, per eguagliare un simile disastro.
Adesso, una parte di questi signori ha scoperto il problema del Forte Inglese, ed è fortemente impegnata ad impedire che il Comune di Portoferraio commetta un crimine contro il patrimonio culturale nazionale. Lo farebbe gettando fuori gli "artisti" e trasformando il Forte Inglese in un ristorante (una speranza vista come minaccia), o addirittura vendendolo ad un riccone del continente.
Insomma, in piena sintonia con il filone della commedia all'italiana, Ageno e Fuochi si venderebbero il Forte Inglese proprio come Totò e Peppino si erano venduti la Fontana di Trevi.
Cosmo Radio - Elba 2000 Movimento in difesa dei diritti elbani
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