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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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WWF: muore il lago di Giacomo Puccini
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"Anni di indifferenza e l'accumulo di inquinanti provenienti dall'agricoltura, dai condotti fognari, dalle industrie e da vecchie discariche di rifiuti urbani, hanno piegato un ecosistema unico in Italia. Estesa per circa 2.000 ettari (700 di lago e 1.300 di palude), la vasta area umida del lago e della palude di Massaciuccoli, che per secoli è stata sede di rarità botaniche e di antiche testimonianze umane, è ora allo stremo".
E' questa la denuncia sollevata dal Servizio Vigilanza Ambientale del WWF Provinciale di Lucca durante una Conferenza Stampa indetta presso la sede regionale dell'Associazione.
Le principali cause dell'inquinamento sono riferibili all'enorme carico di fertilizzanti e di altre sostanze chimiche che arrivano nel lago e nella palude attraverso il sistema di idrovore collocato nelle circostanti bonifiche agrarie, e tramite alcuni fossi che raccolgono le acque reflue di depuratori comunali.
Contribuiscono all'apporto di inquinanti anche le due ex discariche di rifiuti urbani di Massarosa e Viareggio, nel cui percolato sono stati riscontrati elevati indici di azoto ammoniacale, sali inorganici disciolti, composti ossidabili e di metalli pesanti come ferro, cromo, piombo, rame. Sulle sponde dell'area umida e nelle zone immediatamente limitrofe, si contano inoltre numerosi insediamenti industriali ed artigianali.
Per quanto riguarda il Parco, il lago e la palude... L'area è posta sotto tutela dal Parco Regionale di Migliarino S.Rossore Massaciuccoli istituito nel 1979:
è riconosciuta come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ai sensi della Direttiva 92/43 CEE; e... come Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva 79/409/CEE; è sottoposta alle tutele derivanti dal suo status di area sensibile ai sensi del D. Lgs. 152/99 ; è stata inserita nella lista delle aree di reperimento in funzione della Convenzione Internazionale di Ramsar di cui al DPR 13 marzo 1976 n° 448. Nel più grande lago naturale della Toscana, la gravissima crisi determinata dalla eutrofizzazione delle acque ha drasticamente ridimensionato la presenza delle forme viventi. Si registra l'interruzione della catena trofica, con una estrema rarefazione dello zooplancton e degli anfibi e gravi danni alle specie ittiche e all'avifauna.
Ed ancora, le acque velenose: le ripetute morie di pesci e uccelli indicano chiaramente i pericoli che derivano dalla tossicità delle acque peraltro frequentate da alcuni pescatori di professione (il pescato viene commercializzato) e da numerosissime persone che si dedicano alla vela, al canottaggio, ad altre attività ricreative e dove qualcuno ancora si immerge per un bagno.
Inoltre c'è da segnalare come le acque contaminate che si riversano in mare con il canale Burlamacca che attraversa Viareggio, siano potenzialmente da collegare con le massicce e fastidiose fioriture algali che anche nel corso della scorsa estate hanno fortemente interessato la costa versiliese.
L'ARPAT ha effettuato una serie di campionamenti che mettono in evidenza il rischio tossicologico causato dalla fioritura di alghe azzurre (Cianoficee) e in particolare dalla tossina prodotta dalla Microcystis aeruginosa che promuove epatotossicità e gastroenterite acuta nei soggetti intossicati (pesci, uccelli e mammiferi uomo compreso) ed è promotore di tumori epatici ed epiteliali se assunta cronicamente in dosi subacute. La microcistina esplica l'azione tossica per ingestione per aerosol o per contatto.
I principali sintomi clinici e le lesioni descritte da avvelenamento nei mammiferi sono: epatotossicosi, dolori addominali, diarrea, vomito, secrezioni dagli occhi e dalla bocca, anoressia, atassia, coma. Le lesioni includono: rigonfiamento e macchie del fegato, enterite emorragica, edema polmonare. Le concentrazioni riscontrate nel Massaciuccoli, tanto nel lago che nella palude, sono inoltre risultate notevolmente superiori ai limiti indicati per le acque potabili sia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, sia da un apposita circolare del Ministero della Sanità.
Le relazioni dell'ARPAT, pur evidenziando l'allarme per la presenza di tale tossina, indicano tuttavia che attualmente non vi sono rischi gravi per la salute umana, senza però specificare cosa si intenda per "gravità del rischio". La stessa ARPAT arriva comunque ad ipotizzare un cambiamento nel chimismo delle acque prese in esame.
A seguito di denuncia presentata dal WWF alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, è stata avviata un' indagine giudiziaria sullo stato di degrado del Massaciuccoli. Titolare dell'indagine è il Sostituto Procuratore Dr. Antonio Mariotti.
Le ipotesi di reato contenute nella denuncia:
art. 635 C.P. Danneggiamento aggravato di acque pubbliche art. 734 C.P. in relazione all'art. 146 c.1 lett. f, D. Lgs 490/1999 Distruzione e detuparmento di bellezze naturali art. 14 c. 2 D. Lgs. 22/1997. Immissione di rifiuti nelle acque superficiali art. 11 c. 3 lett. a, L. 394/1991. Danneggiamento di specie animali e vegetali, alterazione dell'equilibrio naturale e alterazione dei cicli biogeochimici art. 674 C.P. Getto pericoloso di cose (in relazione all'emissione di gas o vapori atti a molestare persone) WWF Toscana
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