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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Traghetti: navigare necesse est
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di Bruno Paternò
La cosa più importante, agli occhi dell'utente, chiunque esso sia e qualunque cosa egli comperi, è la chiarezza. Non esiste situazione più offensiva che la sensazione di essere stato imbrogliato, mal consigliato, utilizzato, raggirato, preso per il collo e non solo.
La nuova tariffazione Moby riesce, in un solo colpo, a rendere queste sensazioni tangibili. Mi spiego subito con chiari e semplici esempi.
La Moby "attrae" alla sua biglietteria utenti con pubblicità che può divenire ed apparire come fallace. Espone cartelloni nei quali si indica il Moby Pex Price (la tariffa più conveniente in ogni senso) senza mai dire che i prezzi speciali sono riferiti solo ad un certo numero di posti, pochissimi, in un determinato orario e giorno. L'ospite, l'utente, attratto dalla pubblicità che gli indica un prezzo molto contenuto, si reca presso lo sportello e dopo una lunga fila, solo quando sta per pagare materialmente il biglietto (a volte offertogli in malo modo), riesce a capire che il prezzo speciale "era" valido prima che lui si presentasse allo sportello, o magari non in quel giorno, o magari non su quella nave. Sarebbe, per semplificare, come affermare, tramite la pubblicità, che il costo del traghetto è di un solo euro per scoprire poi, una volta fatta la fila e nella confusione più completa, che la tariffa speciale è valida solo il 30 di febbraio. Ho esagerato ma il concetto è questo. Le condizioni generali di vendita e di regolamento, stampate a pagina 34 della pubblicazione tariffaria, a me paiono vessatorie e monopolistiche. Non le descrivo, leggetele. Gli elementi pubblicitari devono essere esaustivi, chiari, onesti e completi. In questo caso si ha l'impressione che non lo siano dato che sembrano mancare di tutti gli elementi descrittivi che rendono legittima la pubblicità stessa. Se i posti riservati al prezzo minimo sono, per esempio, dieci, occorre che questo sia indicato anche nella pubblicità e che nella biglietteria appaia un cartello luminoso che indichi quanti posti, al prezzo minimo, sono già stati venduti. Questo per rendere legittima la vendita dei biglietti. Qualsiasi addetto alla vendita può sempre dire, in qualsiasi condizione o momento, che i biglietti a prezzo contenuto sono già stati tutti venduti, e quindi il biglietto "magico" potrebbe anche non esserci mai. L'Autorità portuale deve (sottolineo deve) mettere in condizione gli utenti di poter leggere le informazioni prima di recarsi alle biglietterie. Occorre un grande tabellone (come negli aeroporti) che indichi: orari delle navi in partenza di tutte le Compagnie presenti in rada numero del molo dal quale la nave parte disponibilità dei posti ancora liberi (informazioni che giungono al tabellone in via telematica, direttamente dalle Compagnie che hanno tutto l'interesse ad aggiornare i tabelloni stessi ed a far sapere su quali navi ed a che ora vi sia posto disponibile; il tutto anche per evitare quelle penosissime code da una biglietteria all'altra) disponibilità di posti a prezzo particolare, se previsti ed ancora fruibili, ed in che numero costo del biglietto previsto per quella corsa (specialmente le corse straordinarie). Ribadisco che ogni disservizio, a mare ed a terra, ogni cattiva informazione, ogni vendita disinvolta, ogni coda inutile e "persecutoria", allontana i clienti ospiti dalla nostra isola verde & blu. Occorre quindi che ognuno, per la propria competenza, si comporti in maniera degna e chiara, in un concerto di interessi tutti egualmente legittimi e meritevoli di difesa. Il turismo è un fenomeno delicatissimo.
Quando ci si accorge che vi sono "camere vuote" è troppo tardi. Il danno infatti sarebbe stato fatto molti anni prima proprio con questi atteggiamenti, con questa disinvoltura, con questo disprezzo dell'utente e dell'intelligenza umana che, tradotto, vuol dire che... acccà nissciuno è fessssso! (in napoletano verace così non occorrono interpretazioni o traduzioni).
Inoltre credo che un atteggiamento più cortese da parte di coloro che vendono i biglietti, sicuramente stressati da questo titanico lavoro, potrebbe far credere ai turisti di essere graditi all'isola d'Elba, e non sopportati malamente.
L'appunto vale per tutte e due le compagnie, per il personale addetto alla movimentazione delle auto ed al loro ingresso nel traghetto. La mancanza di un sorriso, il gesto imperioso, il "Tu" offerto ad elbani ed ai foresti (dai, sbrigati, vieni avanti, chiudi la porta, non mettere l'antifurto...) non fa parte del civile rapporto fra le persone.
L'appunto non è valido invece per la biglietteria Moby di Portoferraio, a mio parere condotta sempre con cortesia e gentilezza, forse perchè sempre presidiata da un gentile funzionario Moby e da alcuni movimentatori Moby, ai quali il sorriso e la verve napoletana non mancano mai. Buon viaggio da Bruno Paternò, poco esperto di marketing ma molto di bon ton.
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