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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Anche l'Elba a Roma il 23 marzo in difesa dei diritti
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Ci sarà anche l'isola d'Elba alla manifestazione nazionale a Roma del 23 marzo. E' la CGIL Elba infatti che organizza la trasferta per prendere parte a questa protesta che, come si sa, muove soprattutto contro le deleghe del Governo sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quello riguardante il licenziamento senza giusta causa.
Ma vi saranno anche altri temi a caratterizzare la manifestazione romana, quali la protesta per quella che viene definita la... controriforma della scuola e per la modifica della contribuzione previdenziale per i giovani (e quindi, si dice, la penalizzazione delle pensioni). "contro una politica che - si legge nel manifesto della CGIL - in nome del liberalismo tende a ridurre i diritti e a modificare la dignità delle persone".
Sarà una manifestazione imponente. Almeno per quanto riguarda la toscana infatti sono grandi i numeri della partecipazione. La nostra regione infatti sta organizzando la trasferta romana con mille autobus e sei treni speciali, centinaia di migliaia di persone insomma. Anche dall'Elba si prevede una certa partecipazione, almeno questo è l'augurio di Marcello Bonostalli, segretario della camera del lavori di Portoferraio.
"Facciamo appello - dice il segretario - al mondo del lavoro, ai pensionati, agli studenti, alla società civile, affinchè si vada Roma in tanti". (Per informazioni e prenotazioni c/o CGIL Via della Fonderia, 1 a Portoferraio tel. 0565/930014). Tra l'altro c' anche da mettere in evidenza un aspetto.
La CGIL Elba, tra l'altro, non è sola in questo frangente. C'è infatti anche Legambiente al suo fianco, sia nell'organizzazione della manifestazione che nella partecipazione.
Il sindacato e il Cigno hanno anche redatto un documento congiunto in proposito, una linea comune che lega inscindibilmente le problematiche del mondo del lavoro a quelle ambientali.
"Già nel 1996 - fa notare Legambiente - questa consapevolezza ha portato noi ed i sindacati confederali a siglare un protocollo d'intesa nel quale veniva affermata con forza l'esigenza di trasformare in positivo il rapporto tra economia e ambiente, superando i conflitti del passato e individuando nella qualità ambientale e nella qualità sociale ingredienti fondamentali di uno stesso progetto di sviluppo. Oggi quella intuizione assume un valore e una portata ancora".
"Nel mondo - aggiungono gli ambientalisti - sono sempre di più quanti rifiutano d'intendere lo sviluppo, il benessere in una dimensione meramente mercantile. Quanti respingono il 'pensiero unico' che pretende di orientare la globalizzazione come un processo che omologhi tutte le economie e le culture ai modelli e agli interessi del mondo ricco".
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