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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Editoriale - Fatto l'Euro... adesso bisogna fare gli europei - di Marcello Camici
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In questi giorni siamo tutti indaffarati a contare nuove banconote e nuove monete. Sembra che sia accaduta una rivoluzione, ma è proprio così? L'unione economica europea che oggi si è concretizzata con l'emissione dell'euro che abbiamo in tasca nasce da lontano con atti e date precise. L'unione era già presente quando ancora non avevamo tra le mani la moneta ed ha contribuito a dare stabilità finanziaria e contenere l'inflazione.
Quello a cui abbiamo assistito in questi anni è stata una vera e propria globalizzazione economica avvenuta sul piano europeo senza particolari e violenti contrasti, neppure di piazza. I mass media, i rappresentanti delle istituzioni (Ciampi, Prodi, Berlusconi) e la sinistra ora europeista (prima non lo era) sono concordi nell'affermare che il popolo italiano è per l'Europa unita.
E' probabilmente così, anche se la volontà del popolo italiano su questo argomento non è mai stata sentita. Forse tra tanti referendum celebrati, ultimo quello sul federelismo, male non avrebbe fatto alla politica anche un referendum popolare sull'Europa. La moneta unica ha dunque già dato i suoi effetti positivi ed ancora potrà darne con la sua applicazione pratica. Ad esempio, come valuta legale europea potrà consentire al consumatore di sapere come uno stesso prodotto possa essere venduto a prezzi diversi nei vari stati dell'unione.
Affermare tutto questo non significa essere euro-ottimista ma, neppure,euro-scettico se ci si pone alcune domande. Questa globalizzazione monetaria europea come è stata governata sul piano politico ? La politica non ha seguito i passi dell'economia: è rimasta indietro. C'è da chiedersi perchè ciò possa essere accaduto, visto che anche la politica, come l'economia, ha avuto tutto il tempo per "aggiornarsi" alla moneta unica.
C'è anche da chiedersi se le cause del ritardo politico possano ora essere rimosse o superate con l'introduzione legale dell'euro. Le cause sono molteplici: tra queste non si può non dire che grande responsabilità ha avuto una classe poltica dirigente europea che nel suo complesso non è stata all'altezza degli obiettivi da raggiungere. Obiettivi ed ideali noti fin dai lontani tempi dei padri fondatori che sognavano una sola Europa.
Cosa c'è ora dietro l'euro ? Sul piano politico non c'è molto, anzi c'è ben poco. Mentre abbiamo una banca centrale europea che è divenuta superstar, l'Europa politica è ancora tutta o quasi da costruire. Si può stare tranquilli quando il potere economico non è controbilanciato da quello politico? Quando alla globalizzazione economica europea non ha fatto seguito la globalizzazione politica europea? L'euro ora si trova a competere con il dollaro che racchiude in sè un armonico potere economico ed un potere politico.
Solo una moneta forte come il dollaro ha potuto superare tremende prove come quelle terroristiche, una moneta, quella americana, che ha dimostrato di poter resistere, in quanto ha dietro di sè uno stato federale coeso ed unito politicamente. Il ritardo politico accumulato dall'Europa è inquietante. Se il vecchio continente dovrà essere uno stato federale o federato, c'è urgente bisogno di stabilire regole e norme comuni, condivise. Una carta costituzionale che getti le basi dell'Europa politica potrebbe essere utile.
Non sarà facile nè arrivare ad una carta costituzionale europea nè intraprendere il cammino successivo dell'integrazione politica. Non sarà facile cioè passare dalle parole ai fatti. Come sopra dicevo, sarà sufficiente stimolo a superare contrasti, divisioni l'introduzione della moneta unica ? Se i popoli europei non saranno favorevoli ad una carta costituzionale, ad istituzioni comuni (perchè per una costituzione la volontà popolare dovrà pur essere sentita) bisognerà prendere altre strade.
Si può tornare indietro dalla moneta unica? Che Dio ce la mandi buona... Un futuro dunque che, a chi scrive, non appare tutto... rose e fiori. Quale la collocazione dei bisogni, delle esigenze delle comunità locali, della politica locale, per esempio quella regionale toscana, quella elbana comunale, quella provinciale livornese ecc.? Le esigenze, i bisogni, le necessità, l'economia, la storia, la cultura, la religione, le tradizioni delle comunità locali, siano esse italiane o francesi o tedesche e via dicendo, non possono essere cancellate.
Con quale politica farvi fronte ? Credo che solo un federalismo amministrativo e fiscale vero possa rispondere a molte sfide locali: ma in quale contesto europeo può questo federalismo collocarsi quando manca l'Europa politica?
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