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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 12/09/2002
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news n. 0998
Nubifragio: una cronaca annunciata
Si, quella che hanno riportato i mass media, a proposito del nubifragio che ha colpito l'Elba il 4 settembre, era davvero una cronaca annunciata. C'era da aspettarselo dato che da anni tutti non facciamo che notare come il territorio sia gestito all'insegna dell'improvvisazione.
Fossi e canali che non vengono mai ripuliti e che, quando piove, naturalmente, non svolgono il loro lavoro e se l'acqua è molta non possono che tracimare. Per non parlare poi del molto cemento che è stato colato negli ultimi decenni... Ma su questo preferiamo lasciare che ad esprimersi sia un nostro lettore che ci ha fatto pervenire un intervento che raccomandiamo caldamente di leggere...
Noi adesso dobbiamo limitarci alla cronaca di questi giorni successivi. All'Elba tutto è tornato normale, per lo meno per la maggior parte dei casi. Le spiagge sono di nuovo piene di bagnanti e alberghi e campeggi in buon numero sono ancora aperti Questo, dobbiamo dire, anche grazie al fatto che la macchina istituzionale e del volontariato ha ben operato subito dopo... il diluvio. I danni che il nubifragio ha lasciato sono comunque rilevanti.
Circa 100 mila euro sono già stati stanziati dal Ministero dell'Ambiente per il ripristino delle are protette colpite dal nubifragio. La Provincia di Livorno invece sta invece mettendo a punto gli interventi necessari sulle strade danneggiate e nei territori agricoli. A questo proposito si prevede di iniziare con un forte investimento che servirà non solo a riparare i danni dell'alluvione ma anche a far fare un salto di qualità alla viabilità elbana e all'agricoltura.
Si parla di 45 milioni di euro con i quali verranno messe in sicurezza le strade ed anche i fossi o canali... Insomma, se ci sarà un altro nubifragio si dovrà essere pronti a fronteggiarlo. Le strade che hanno avuto danni maggiori sono quella di San Giovanni, a Portoferraio, (la zona è da sempre a rischio di esondazione e, incredibilmente, si pensa di costruirvi un porto turistico con tanto di strutture e cementificazione a terra), quelle del campese e quella di Lacona.
Quanto all'agricoltura invece il danno si fa sentire soprattutto nel settore della viticoltura. Sarebbero andate perdute circa il 50 % delle viti. Concludiamo segnalando che gli uffici della Provincia hanno già consegnato le schede per la richiesta di risarcimento danni.
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In questi giorni del... dopo diluvio ho riflettuto su quanto poco si sbagliasse nel protestare per l'ampliamento di strade e parcheggi sul bordo dei fossi dei camping a La Foce, a marina di campo, la cui etimologia del nome del luogo non lascia dubbi su cosa sia stato quel posto per secoli. Oppure... come non si sbagliasse neanche nel sollevare obiezioni su quella pista di go kart costruita in una zona umida e poco adatta all'urbanizzazione.
Siamo stati facili profeti. Oggi sui giornali si legge di "piogge" di milioni di euro per riparare i danni. Quei soldi speriamo finiscano per migliorare la regimentazione delle acque e non solo a ricomprare frigoriferi, tavoli, sedie e go-kart finiti in mare. Qualcuno si è anche lamentato dell'eccessiva cattiva pubblicità dataci dai telegiornali e forse è vero.
Ma se tutto quello che è successo in pieno giorno fosse avvenuto alle 3 della notte? Pensate al panico nei campeggi, nelle case e negli hotel, pensate all'acqua fredda che arriva ovunque, che travolge tende, auto e roulotte nel buio di una notte senza illuminazione artificiale... pensate ora al lungo black out in cui l'Elba è caduta per oltre 10 ore.
Pensate ai soccorsi e cosa avrebbero potuto fare in tali condizioni di cecità assoluta in quei pochi minuti in cui si possono ancora salvare vite umane. Siamo stati sfigati sino a un certo punto perchè è tutto successo in pieno giorno, qualche ora prima sarebbe accaduto ben di peggio.
Ci è andata bene una volta non avere qualche decina di morti e dispersi sulle nostre coscienze "turistiche". Avremmo potuto avere ben altri titoli sui giornali nazionali e internazionali e rimanere bollati come la località turistica con una tragedia dovuta all'incuria e all'ingordigia... ci sarà servita la lezione?
Paolo Franceschetti
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