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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 20/06/2002
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news n. 0895
Va in scena l'assedio di Portoferraio (1801 - 1802)
Fine settimana a Portoferraio all'insegna della rievocazione storica. Ad andare in scena da venerdì 21 a domenica 23 giugno è infatti l'assedio del capoluogo isolano avvenuto, ad opera dei francesi, a cavallo tra il 1801 ed il 1802.
Una rievocazione per altro movimentata dato che il copione prevede una recita proprio degli scontri avvenuti allora tra le truppe transalpine e quelle inglesi per la conquista della appetibile piazzaforte dalla quale si dominava il medio tirreno. Cinquecento saranno i figuranti, provenienti da svariati Paesi della vecchia Europa.
L'organizzazione dell'insolito evento è della European napoleonic Society, in collaborazione con il Comune di Portoferraio, la Società Cosimo de' Medici e l'agenzia Anastasi Turismo. Teatro della rievocazione è il centro di Portoferraio che dalle 9 di venerdì vedrà susseguirsi piccole battaglie, ricognizioni di soldati in costume d'epoca e perfino lo sbarco dal brigantino "Pandora".
La battaglia decisiva sarà rievocata a mezzanotte di sabato in Calata Mazzini. Domenica mattina infine con l'alza bandiera (bandiera francese, naturalmente) verrà data testimonianza del momento in cui l'isola passò sotto le insegne dell'Impero Napoleonico.
Tirando le somme dunque l'Elba sottolinea ancora una volta la sua vocazione di Isola Napoleonica, l'unico dubbio che ci nasce spontaneo riguarda il copione di questa modi di evidenziare l'eredità storica. Un copione cruento che lascia qualche dubbio, anche perché al di là della conquista militare che si celebra adesso il lascito dell'Imperatore all'Elba è stato un altro.
Il Bonaparte infatti, nel suo pur breve soggiorno sull'isola, ha fatto strade, organizzato modernizzato lo sfruttamento delle miniere di ferro, valorizzato l'agricoltura, ha costruito un ospedale ed un teatro, ha lasciato libri e dipinti, forse avrà anche cercato di insegnare agli elbani un nuovo modo di essere e di vivere...
A quando il giorno in cui la storia verrà ricordata anche per mezzo di quelle cose buone che ci sono state e non solo con la messa in scena, magari anche cruenta, del sangue versato?
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