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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Carenza idrica: il problema
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"Desidero esprimere il mio compiacimento per l'organizzazione, da parte della Faita e di Elba 2000, del Convegno "Crisi idriche: quali soluzioni?", oltre al mio ringraziamento per l'ospitalità e l'opportunità offertami di illustrare ad un pubblico non numeroso ma qualificato la mia idea/progetto del grande serbatoio/galleria in grado di risolvere in maniera definitiva il grave problema del rifornimento idropotabile dell'Isola d'Elba".
Così ci scrive Marcello Meneghin adesso che la sua idea è stata ripresa e sostenuta concretamente all'Elba nei giorni scorsi, dopo, per la verità, molti mesi di indifferenza durante i quali il tecnico ha continuato a proporre inascoltato il suo progetto attraverso i mass media locali ed i forum elbani sul web. Del resto il problema dell'insufficiente approvvigionamento idrico estivo è grave ed anche un po' sconcertante, soprattutto se si considera il fatto che esso si perpetua negli anni ormai da troppo tempo e il suo percorso è stato costellato da sprechi e macroscopici errori.
Guardare al futuro comunque è la parola d'ordine, e... farlo con soluzioni innovative. Non sappiamo se l'idea di Meneghin sia quella giusta, quella cioè di costruire un grande invaso sotterraneo, una galleria praticamente, a 150 mt di altitudine in modo da raccogliervi le acque piovane e distribuirle poi sull'isola per caduta. Certamente è un progetto "pesante", forse costoso, nel senso che prevede di perforare una montagna per una lunghezza di svariati chilometri, ed anche la distribuzione successiva c'è da aspettarsi che non sia tanto semplice realizzarla al meglio, dato lo stato attuale, ovvero fatiscente, della rete acquedottistica elbana.
Mesi fa criticammo (e lo facemmo in tanti) un'idea della Regione che ipotizzava la realizzazione di due grandi dighe nella zona di Pomonte, con relativa creazione di laghetti artificiali. Quella zona è soggetta a frane si disse, troppo pericoloso pensare di costruirvi delle dighe. Ci chiediamo ora (anzi, chiediamo che eventualmente venga fatto uno studio serio): nell'ipotesi del progetto di Meneghin qual'è l'effettivo impatto ambientale? Ci sono rischi di natura geologica? Il caso è certamente diverso, ma.. la prudenza non è mai troppa. E poi, soprattutto i costi... Ne vale davvero la pena? Le nostre effettive necessità giustificano un intervento come questo che verrebbe, una volta finito, certamente a costare molto (sembra 200 miliardi di vecchie lire)?
D'altro canto c'è da considerare la gravità e l'urgenza del problema, ed anche il fatto che non sembra si sia finora concretizzato un gran ché per risolvere il problema. Insomma tra qualche settimana l'Elba rischia di vivere l'emergenza di sempre, ovvero rubinetti asciutti in tante sue località. Forse un po' meglio, quest'anno (e soprattutto a partire dal prossimo anno), le cose possono andare grazie all'installazione di un dissalatore a Marciana Marina, a qualche nuovo pozzo o a qualche vecchio pozzo rimesso in sesto... Certamente però nulla è stato fatto di risolutivo in via definitiva.
Ben venga quindi il progetto di Meneghin, a patto che si sia però sicuri della... sua sicurezza, e che non abbia un prezzo troppo salato in tutti i sensi. Non dimentichiamo comunque che la soluzione davvero definitiva è quella caratterizzata da una sola parola magica: destagionalizzazione. Solo cioè quando all'Elba ci sarà una affluenza turistica ripartita nell'arco di molti mesi e non più concentrata in quei quaranta giorni attorno a Ferragosto si risolverà il problema della carenza idrica, e non solo quello.
Certo tutto questo non dipende solo dall'Elba, è l'organizzazione generale del Paese che prevede le ferie in agosto, con la chiusura ad esempio delle grandi fabbriche in questo periodo. Tutto ciò però non è molto "europeo", e non è detto che non cambi presto. Se questo avvenisse la strada verso un turismo che arrivi all'Elba da marzo a novembre compresi (il clima lo permette) sarebbe spianata e l'isola non dovrebbe giungervi impreparata.
Tornando, per finire, alla lettera che ci ha scritto Marcello Menegin, essa si conclude con queste parole: "Sarebbe il momento di battere il ferro finché è caldo per ottenere la costruzione di quel primo tratto di galleria che, con la sua lunghezza di un solo Km, sarebbe atto a fornire la prova tangibile dei risultati ottenibili (per il progetto di massima vedere http://altratecnica.3000.it)".
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