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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Editoriale - Antenne, miliardi e salute - di Elba 2000
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L’assemblea popolare (come si sarebbe detto una volta) che la sinistra ha organizzato per contestare la scelta sulla installazione di nuove antenne è stata, a nostro avviso, un mezzo flop. Essenzialmente per due ragioni. Prima ragione: il sindaco Ageno ne sapeva più di Roberto Peria, oppositore e promettente virgulto di Margherita.
Seconda (e altrettanto importante) ragione: Peria ne sapeva meno di Ageno. Quindi, il fallimento c'è stato non perché non ci fossero cose serie da contestare, ma perché chi contestava non sapeva con esattezza quali fossero. Quindi i Ds, la Margherita, Democrazia Europea e Rifondazione, tutti insieme, hanno confermato un luogo comune, secondo il quale l'unione fa la forza solo nel caso in cui le forze siano organizzate, altrimenti aumenta solo la confusione.
Non vorremmo qui addentrarci nel merito del problema, ma solo abbozzare qualche considerazione di carattere generale. Anche con questa vicenda si riconferma una tendenza, della giunta Ageno-Fuochi, che Elba 2000 aveva criticato come aziendalistica: a colpo d'occhio sembrerebbe che l'Amministrazione si sia preoccupata di vendere le postazioni con l'occhio più alla cassa che ad altro.
Se è certamente utile non sperperare denaro pubblico, come qualche volta è avvenuto in passato, questo pur importante principio non dovrebbe comunque prevalere sui valori assoluti, come quello della salute pubblica. Cosa avrebbe dovuto fare l'Amministrazione? Avrebbe dovuto incaricare un tecnico o una società specializzata di fiducia o costituire una commissione (ce ne sono tante, anche inutili!) per stabilire due cose: quali postazioni poter concedere e quante antenne poter installare sul territorio.
Meglio ancora se ciò fosse stato fatto a livello comprensoriale e coinvolgendo anche le opposizioni. La salute non ha colore politico. Incaricando una commissione di individuare le postazioni, si sarebbe probabilmente raggiunto lo scopo di tenere lontane le antenne dalle zone abitate (essa avrebbe evitato di piazzarle nel centro sportivo di San Giovanni, in zona Terme, al Campo del Carburo e sulle fortezze medicee).
Questo studio preventivo avrebbe accertato anche l'eventuale presenza di campi magnetici preesistenti prodotti da elettrodotti, cabine o altro, e questo per evitare la sovrapposizione di segnali e quindi l'effetto cumulo. La stessa commissione non avrebbe certo permesso alle compagnie di installare un numero indiscriminato di antenne sul territorio in misura assai superiore al reale fabbisogno, per poterle poi subaffittare a prezzi molto più alti ad altre compagnie.
Dunque, una speculazione bella e buona, attraverso la quale le compagnie tendono a crearsi una rendita fissa senza tenere conto di eventuali pericoli per la salute dei cittadini, perché non è questo il loro compito. Infatti, il solo scopo di un’azienda è quello di produrre profitti, entro i limiti fissati dalle leggi; sono, semmai, gli amministratori a doversi fare carico del problema della salute pubblica.
La proposta di istituire una commissione di questo tipo, o qualcosa di simile (da supportare, se necessario, anche con il coinvolgimento diretto della popolazione), doveva essere presentata quando l’Amministrazione non aveva ancora firmato alcun contratto. Già da alcuni mesi, infatti, in Comune, a Portoferraio, si tenevano delle riunioni con i tecnici delle compagnie e nessuno, in questo lasso di tempo, neanche l’opposizione, ha mosso un dito.
Non vogliamo credere che questo sia stato ritenuto un bell'argomento polemico, utile per attaccare successivamente l'Amministrazione. Un po' come il conflitto di interessi di Berlusconi, che la sinistra non ha risolto in cinque anni di governo per tenerselo come arma polemica da utilizzare più avanti.
La faciloneria con cui è stata organizzata la manifestazione assolve la minoranza da questo sospetto, perché un progetto di questo tipo presuppone il possesso di un minimo di senso tattico; ma non l'assolve da un certa arroganza, tipica di chi si crede talmente bravo da non avere bisogno di prepararsi, specialmente quando ci si deve confrontare con avversar che si ritiene manchino di esperienza politica.
Dal mazzo va tolto Mazzantini, di Legambiente, che ha alzato la media sia per il tono che per contenuti e concretezza. Bisognerà convincersi invece che le cose stanno cambiando. Gli interventi del sindaco Ageno e dell'assessore Nurra ci hanno fatto capire che sono... cresciuti in fretta. E che per metterli in difficoltà (a vantaggio della propria parte politica) o, meglio ancora, per non farli sbagliare a vantaggio di tutti, bisogna studiare bene il problema e scegliere bene gli argomenti.
Questo eviterebbe, per esempio, di confondere colpe e meriti, come si è fatto accusando la maggioranza Ageno-Fuochi (e compagni) di essere riuscita a portare più soldi nelle casse comunali, costringendo le compagnie ha pagare i canoni anticipati fino al 2006. Soldi che, sempre secondo l’accusa, l'Amministrazione utilizzerebbe poi per i cittadini in modo da fare bella figura e ricavarne vantaggio alle prossime elezioni.
Lasciando gli astanti increduli e comunque nel dubbio se questi consiglieri di minoranza abbiano ben chiari gli interessi per la difesa dei quali i cittadini li hanno eletti. E' certo che fare politica attiva, anche se per passione, richiede impegno e sacrifici. Ma in cambio può dare gratificazioni appaganti. A volte, a fare politica e a farla bene, ottenendo cioè dei risultati, si può addirittura goderne.
Per ottenere questo, però, è necessaria prima un'adeguata preparazione; poi bisogna muoversi senza risparmio. Ma, soprattutto bisogna scegliere la posizione giusta altrimenti gode l'avversario. Detto questo, è auspicabile che quello che doveva essere fatto prima, cioè uno studio serio sui campi magnetici per individuare zone fuori norma, possa essere fatto al più presto possibile.
Successivamente, con i dati precisi in mano, è pure auspicabile che venga studiata la soluzione più ragionevole, senza leggerezze, ma anche senza allarmismi. E questo dovrebbe essere fatto tutti insieme, senza inutili polemiche, perché un problema legato ad un eventuale pericolo per la salute dei cittadini non va né sottovalutato né strumentalizzato, va solamente risolto.
Elba 2000 - Movimento in difesa dei diritti elbani |
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