|
Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
|
|
Editoriale - Nuovo... "Fronte del Porto" - di Elba 2000
|
|
Come era prevedibile, l'Autorità Portuale di Piombino ha negato l'attracco alle compagnie marittime che intendevano attivare nuove linee di collegamento sulla tratta Piombino Portoferraio. Motivazione: non ci sono attracchi sufficienti. Le due compagnie non si sono date per vinte e ritorneranno all'attacco per le battaglie successive.
Lo scontro sarà duro, come tutti gli scontri che si fanno per la conquista, o per la difesa, di grandi interessi economici: il controllo della porta d'ingresso all’Elba significa il controllo di centinaia di miliardi. Questa manna non arriva dal cielo per il popolo eletto, ma dal mare, ed è raccolta da un pugno di privilegiati, trasformata in giganteschi guadagni per le compagnie (soprattutto per una) e lauti stipendi per i manovratori di... "carrozzoni" e lobbies collegate.
Un intreccio inestricabile di interessi che toccano, oltre alla Port Authority, anche le compagnie portuali, varie congreghe politico - affaristiche e le stesse organizzazioni sindacali, queste ultime, purtroppo, sempre più chiuse e impegnate nella difesa corporativa di piccoli privilegi. La guerra è dunque iniziata, ma nella consueta indifferenza degli elbani e dei loro rappresentanti politici ed istituzionali.
Si sono sentite solo le voci dall'Associazione Albergatori, della Faita e della Cgil. I Sindaci dell'Elba, invece, non sembrano affatto interessati alla lotta tra lobbies che si sta combattendo, senza esclusione di colpi, per il controllo dello stretto di Piombino. Passaggio obbligato e vitale questo per i trentamila abitanti dell'Elba e per l'intero flusso turistico. Qualcuno sostiene che ciò dipende dal fatto che la classe politica elbana non viene espressa dalle categorie produttive.
E questo, dobbiamo riconoscerlo, è vero: apparentemente, attecchisce molto meglio negli ambulatori medici e nel "parassitario avanzato". Sta di fatto che i politici, per il momento, sono in tutt’altre faccende affaccendati, e si appassionano all'ennesimo caso di trasformismo: il consigliere Pietro Galletti rappresenterà la minoranza di sinistra (perdente) a Portoferraio e, a pagamento, la maggioranza di destra (vincente) alla Comunità Montana: primo caso di trasformismo simultaneo nella storia dell'Elba.
Sembra che il noto politologo Giovanni Sartori, docente alla Colombia University e prestigioso editorialista del Corriere della Sera, incuriosito, stia per arrivare all'Elba per studiare "sul campo" l’incredibile caso. I Sindaci, dunque, o sono distratti o dormono. Quando si svegliano sembrano non inquadrare bene il problema, come fanno la pur brava Schezzini e lo svagato Bosi.
Infatti, si limitano a fare una proposta apprezzabile di una linea su Rio Marina e Cavo, sfuggendo però, nonostante l'unione dei "coccoli" (Rio Elba + Rio Marina), ad un approccio davvero comprensoriale del problema. Poi c'è il Sindaco di Portoferraio, il dottor Ageno, che riconferma (lui) la fedeltà della sua Giunta alla politica del presidente dell'Autorità portuale Tabani; e lo fa, complice forse uno stato di dormiveglia, proprio nel momento in cui questi sta palesemente agendo contro gli interessi dell'Elba.
Non una parola, poi, da parte del Made: movimento autonomo che (per definizione) dovrebbe difendere gli interessi dell'Elba (altrimenti a che serve?). Se è vero, come gli elbani sanno da secoli, che "chi dorme non piglia pesci" è vero anche che in politica chi dorme fa anche danni gravissimi che saranno poi pagati dalle popolazioni locali.
L'ultimo esempio è troppo chiaro e doloroso per non essere capito: al Buraccio la Regione, per rimediare ai litigi e ai campanilismi (oltre che all'immancabile sonno) dei nostri amministratori, aveva mandato un suo "commissario ad acta", Roberto Daviddi, a fare costruire una costosissima struttura che, si diceva, avrebbe risolto per sempre il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Questo "gioiello della tecnica", si è rivelato un "bidone al veleno" che non ha mai funzionato e che adesso dovrà essere pagato, con somme da capogiro, dai poveri contribuenti elbani. La guerra in corso per il predominio sul canale è una cosa molto seria. Perché, per chi vive o lavora sull'isola, il trasporto marittimo è un servizio vitale la cui gestione non può essere lasciata in balia degli interessi delle diverse lobbies e carrozzoni.
Non se lo può permettere l'industria turistica. Ma non ce lo possiamo permettere soprattutto noi elbani, che non siamo ostaggi ma cittadini con una dignità da difendere. C'è da sperare che nei prossimi giorni un sussulto di responsabilità o di pudore metta i nostri amministratori intorno ad una tavolo per affrontare questo problema.
Dovrebbero mettere da parte le questioni di schieramento, esattamente come fanno quando mirano ad una poltrona (come nel caso Galletti ed in tutti i numerosi casi precedenti). Dovrebbero pensare, una volta tanto, solamente agli interessi delle popolazioni. Prima lo faranno, meglio sarà.
Altri problemi serissimi sono, da tempo, in lista d'attesa e attendono pazientemente che qualcuno se ne occupi. Due dei più urgenti: carenza idrica e sanità.
Elba 2000 - Movimento in difesa dei diritti elbani |
|
|
|
|