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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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E' tempo di Grande Musica all'Elba
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E' tempo di Grande Musica all'Elba Ha preso il via l'ottava edizione del Festival "Elba, Isola Musicale d'Europa". Quindi giorni di concerti tenuti da grandi nomi dello scenario musicale internazionale. In questi giorni vengono proposte musiche di Brahms e di Behetoven. Tutto questo nel Teatro dei Vigilianti a Portoferraio, ma anche a Marciana e Rio nell'Elba...
E' iniziato nei giorni scorsi l'atteso Festival "Elba, Isola Musicale d'Europa", giunto quest'anno alla sua ottava edizione. E sono ancora prestigiosi i nomi degli artisti che portano la Grande musica sull'isola, trasformata per una quindicina di giorni in uno dei più brillanti palcoscenici internazionali d'Europa.
Quest'anno il Festival, iniziato giovedì 2 settembre, ci accompagnerà fino a mercoledì 15 settembre, con concerti a Portoferraio, Marciana Alta e Rio nell'Elba. Gli artisti che prenderanno parte al Festival provengono da tutto il mondo e sono alcuni dei nomi più importanti del panorama musicale internazionale.
Innanzitutto il Maestro Yuri Bashmet, direttore musicale del Festival, che si esibirà come violista e alla testa dell'Elba Festival Orchestra, costituita quest'anno sia dai Solisti di Mosca che dalla Kremerata Baltica, celebre formazione cameristica fondata dal violinista Gidon Kremer, a sua volta grande protagonista di questa edizione.
Vi saranno inoltre, tra gli altri, Vadim Repin, Mario Brunello, Michel Portal, Victor Tretiakov, Jean Efflam Bavouzet, Hervé Joulain, Diego Chenna, Dina Yoffe, Andrei Pushkarev, Marisa Tanzini, Mikhael Vaiman, Evgeni Koroliov.
Anche in questa edizione vi sarà un concerto (il 7 settembre) che avrà per protagonisti i vincitori dell'Elba Festival Antares Prize, premio destinato a incoraggiare e dare visibilità a giovani musicisti di talento . Il vincitore di quest'anno è il duo formato dalla pianista Vanessa Benelli e dal violoncellista Luca de Muro.
Il cartellone del Festival, curato con passione e sapienza dal direttore artistico George Edelman, sarà estremamente vario e offrirà una ricca panoramica musicale. Ampio spazio sarà dedicato al repertorio classico, ma saranno eseguiti anche brani di raro e prezioso ascolto come la Terza Sinfonia di Muzio Clementi (11 settembre), le opere del concerto dedicato alle "Visioni di Guerra", ossia a brani scritti fra il 1939 e il 1943 (12 settembre), e la Symphonie di Sumera (14 settembre).
Quanto agli appuntamenti di questio giorni c'è da segnalare quello di stasera, sabato 5 maggio, alle 21, presso il Teatro dei Vigilanti di Portoferraio,nel quale si propone un raffinato programma cameristico tutto dedicato alla figura di Johannes Brahms. Interpreti alcuni importanti solisti presenti alla manifestazione: ai violini Sara Immer e Michael Guttman, brillante violinista e direttore d'orchestra, ospite per la prima volta del festival, alla viola Yuri Bashmet, e il talentuoso violista Innokenti Grabko, primo straniero a ottenere un posto presso i prestigiosi Filarmonici di Vienna; al violoncello la giovane e affermata Tatiana Vassilieva, reduce da un concerto con il grande Mstislav Rostropovitch, e Alexei Naidionov, membro dell'orchestra dei Solisti di Mosca.
In programma il Sestetto per archi Op. 36 (1865) e il Quintetto per archi op. 111 (1890), due opere che appartengono anche cronologicamente a fasi molto diverse della vita di Brahms, ma che hanno un segreto e romantico tratto comune. Il Sestetto op. 36 è noto anche con il titolo di Agathe: le note che costituiscono uno dei temi che lo caratterizzano formano infatti proprio questo nome, che apparteneva ad Agathe von Siebold, l'unica donna che il compositore, notoriamente di carattere molto chiuso e introverso, aveva per un breve periodo pensato di sposare.
Nel Quintetto per archi op. 111, opera della tarda maturità di Brahms e che egli addirittura pensava sarebbe stata la sua ultima composizione, questo bellissimo tema, misteriosamente, ritorna. Difficile dire se la cosa fosse voluta o sia sorta inconsciamente nella vena creativa del compositore, ma è molto interessante ascoltare questi due lavori uno di seguito all'altro e rintracciare in essi l'eco romantica che vibrava nell'animo burbero di Brahms.
Domenica sera, 5 settembre, alle 21, il Festival preopone invece una monumentale opera per pianoforte, la Sonata Hammerklavier (1819) di Ludwig van Beethoven, il quale, dopo averla composta, affermò: "Ora so scrivere. Questa sonata darà del filo da torcere anche ai pianisti che la suoneranno fra cinquant'anni".
Lavoro di proporzioni e carattere grandiosi, in essa si riconosce un processo compositivo di rara lucidità e un pensiero musicale molto profondo, concentrato e maturo. Ne sarà interprete il brillante pianista francese Jean Efflam Bavouzet che si esibisce regolarmente nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo.
La seconda parte della serata immergerà gli ascoltatori in un'atmosfera musicale tipicamente francese, verrà infatti eseguito il Concerto per violino, pianoforte e quartetto d'archi op. 21 di Ernest Chausson. Composta nell'arco di due anni e terminata nel 1891, quest'opera presenta un organico alquanto insolito e ha un carattere estremamente dinamico e inquieto, pur intervallato da momenti sognanti e cristallini come nell'elegante Sicilienne che costituisce il secondo movimento.
Accanto a Jean Efflam Bavouzet si esibirà in questo brano anche l'affermato violinista belga Michael Guttman, presente al Festival nella doppia veste di solista e direttore ospite, e alcuni membri dell'orchestra dei Solisti di Mosca. |
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