Elba
Elba Explorer
Virgilio
Google
Yahoo
Lycos
Altavista
TiscaliSearch
MSN Search
Arianna
Search
Excite
AOL Netfind
Go.com
Hotbot
Supereva
Voila
Home
Isola d'Elba
Caratteristiche
Spiagge
Notizie
Questa settimana
Cerca in archivio
Newsletter
Tutte le notizie
Area Operatori
Utente
Password
Login permanente
Ricorda la Password
Cerco & Offro
Offerte Lavoro
Domande Lavoro
Annunci vari
Ricettività
Motore di ricerca
Alberghi
Residences
Campeggi
Last-Minute
Hotels liberi
Appartamenti liberi
Traghetti
da Piombino
dall'Isola d'Elba
Trasporti
Orari Treni
Orari Aerei
Orari Bus
Varie
Cartoline
Links
-
1
-
2
Varie
Home
Hotel Mirage
Mirage Hotel
Hotel Mirage
Mirage Hotel
Acquarius Hotel
Elba
Isola d'Elba
Isola Elba
Isola d'Elba
Elba Isola
Hotels Elba
Alberghi Elba
Elba Oggi
Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 10/07/2004
-
news n. 2599
Parchi: scongiurata la sovranità limitata
Parchi: scongiurata la sovranità limitata
E' stato ritirato l'emendamento che cancellava la necessità dell'intesa tra il ministero e le Regioni per le nomine dei presidenti dei parchi nazionali. Aveva destato un mare di polemiche ed era stato letto all'Elba come una scorciatoia che il ministro dell'Ambiente voleva percorrere per imporre il suo uomo, Ruggero Barbetti, alla guida del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione Toscana Martini, che ha parlato di un successo delle Regioni e di chi vuole la tutela dell'ambiente
"Sono soddisfatto per questo risultato ottenuto. E' un successo di tutte le Regioni e di quanti si sono mobilitati in difesa della correttezza delle procedure e della tutela dell'ambiente". E' questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, alla notizia del ritiro da parte del governo dell'emendamento che cancellava di fatto l'istituto dell'intesa Stato e Regioni per le nomine dei presidenti dei Parchi nazionali. Un'iniziativa, ricorda Martini, che l'esecutivo aveva preso proprio per imporre proprie candidature alle presidenze dei parchi toscani.
Tutto come prima dunque, non ci sarà quella aggiunta nella legge che regolamente la gestione dei Parchi nazionale che già era stata definita come "emendamento della vergogna". La legge infatti prevede che il un presidente di Parco Nazionale venga nominato d'intesa dal ministero dell'Ambiente e dalla Regione interessata. Con l'emendamento tutto il potere di nomina passava di fatto nelle mani del ministro.
E tutto questo riguarda molti da vicino l'Elba ed il Parco dell'Arcipelago Toscano poichè l'ente è da due anni ormai commissario proprio perchè sul nome di Ruggero Barbetti, l'attuale commissario fortemente voluto dal ministro Matteoli, non c'è l'intesa con la Regione Toscana. Il governo però ha deciso di non percorrere la rischiosa strada che aveva inizialmente imboccato ed è tornato sui suoi passi ritirando l'emendamento contestato.
Di qui la soddisfazione della regione Toscana, naturalmente, ma anche quelle delle non poche voci che avevano criticato il ministro dell'Ambiente che aveva dato l'impressione di voler a tutti i costi trovare il modo per collorare il suo uopmo al vertice del Parco. Così ad esempio Fabio Mussi, vice presidente della Camera e deputato nel nostro collegio, secondo il quale "Matteoli, sui Parchi, ha avuto fin qui una sola idea: controllo e clientes".
"Ora, - ha aggiunto Mussi - dopo il ritiro dell’emendamento voluto per trasformarsi da ministro a padrone, si spera che capisca e cambi strada. Il Parco dell’Arcipelago Toscano ha bisogno di un presidente autorevole e competente: si arrivi subito alla sua individuazione in accordo con la Regione Toscana, come prevede la legge e la sentenza della Corte Costituzionale di pochi mesi fa".
Anche Legambiente esulta per lo stralcio del provvedimento che avrebbe garantito il potere di nomina dei presidenti dei parchi italiani direttamente al ministro dell’Ambiente. "È la vittoria della legalità - ha commentato Antonio Nicoletti, responsabile aree protette del Cigno Verde - poiché quel provvedimento avrebbe rappresentato uno schiaffo al federalismo, alla sussidiarietà e alla leale collaborazione tra lo Stato e gli enti locali".
Torna alla pagina precedente
-
Torna alla pagina di ricerca