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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Elba insensibile alla difesa degli animali?
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Elba insensibile alla difesa degli animali?<BR>Certamente non è così, gli elbani invece amano molto gli animali. Purtroppo però non debbono aver avuto una impressione positiva i responsabili dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, quando sono venuti sull'isola per discutere dei problemi del randagismo e, in una assemblea pubblica alla quale erano state invitate anche le istituzioni, hanno doviuo constatare la completa assenza degli amministratori pubblici elbani </P><P>di Rossella Ghelardini *</P><P>La sezione Enpa (Ente nazionale protezione animali) dell'isola d'Elba, a pochissimi giorni dalla sua effettiva costituzione ha subito focalizzato il problema dell'isola organizzando un incontro tenutosi lo scorso 18 aprile ed invitando tutte le maggiori rappresentanze pubbliche, istituzionali, l'associazionismo dell'isola nonchè le forze dell'ordine per concertare una strategia sul tema del randagismo canino e felino.</P><P>All'incontro tutti gli enti titolari e responsabili dell'applicazione della normativa di cui in oggetto erano assenti. Ciò nonostante, la platea rappresentata da cittadini ed esponenti dell'associazionismo locale nonché alcuni veterinari liberi professionisti, ha partecipato ai lavori della mattinata quanto meno fornendo una serie di informazioni relativamente alle problematiche presenti sull'isola. In qualità di rappresentante nazionale dell'Enpa, presente all'iniziativa, ritengo opportuno riassumere di seguito, per singolo argomento, l'attuale stato di cose auspicando una concertazione fra le istituzioni e lo scrivente Ente finalizzata, in tempi più che brevi, a dare anche una parziale risposta o soluzione alle singole problematiche.</P><P>1. Randagismo canino<BR>E' cosa nota, in quanto ampiamente pubblicizzata dagli organi di informazione, la chiusura ormai da alcuni anni dell'unico canile presente sull'isola. Sull'isola a tutt'oggi non è presente né un canile sanitario per tutte le funzioni di polizia veterinaria di cui al DPR 320/54 né per l'assolvimento dei compiti di cui alla L.R. 43/95 e successive modifiche e integrazioni. Non vi è alcun ricovero con funzioni di canile rifugio né strutture private tipo pensioni per cani in grado, in casi di emergenza, di far comunque fronte alla necessità di assicurare un pubblico servizio non sospendibile.</P><P>2. Cattura cani<BR>Non vi alcun servizio di cattura cani nonostante che la L.R. 43/95 individui nei Comuni gli enti preposti ad assicurare tale servizio attuandolo prioritariamente attraverso i servizi veterinari delle Asl.</P><P>3. Pronto soccorso<BR>L'assistenza sanitaria nella forma di pronto soccorso non è garantita nel senso che nessuna convenzione risulta stipulata tra i Comuni e il servizio veterinario ovvero con i liberi professionisti.</P><P>4. Smaltimento animali<BR>Gli animali deceduti rinvenuti su suolo pubblico il cui smaltimento risulta a carico delle Amministrazioni Comunali sembra avvenire attraverso il cassonetto dei rifiuti indifferenziati nonostante l'esplicita esclusione delle carogne dal campo di applicazione del D.Lvo 22/97 compensata dalla normativa di settore a livello comunitario che individua tali animali in rifiuti ad alto rischio con procedure per lo stoccaggio, trasporto e smaltimento ben distinte.</P><P>5. Colonie feline<BR>L'isola ospita centinaia di gatti e a tutt'oggi, se pur riuniti in colonie anche numerose, non risultano censiti né ufficializzati in quanto esistenti sul territorio. Ne deriva che i referenti ossia i cittadini che liberamente si occupano della loro gestione non sono minimamente supportati dagli enti che dovrebbero invece intervenire quali attori principali. Sono infatti diffusi in tutta la regione i protocolli fra i Comuni, i servizi veterinari e le associazioni di volontariato attraverso i quali sono istituiti i corsi per il riconoscimento di referente di colonia, il censimento delle colonie, la programmazione delle sedute di sterilizzazione, l'aggiornamento sullo stato di salute e demografico delle singole colonie.</P><P><BR>6. Sterilizzazioni<BR>Non risulta in atto alcun programma di sterilizzazione dei cani randagi a parziale supporto dell'assenza di strutture di ricovero. Relativamente ai gatti, gli interventi di sterilizzazione indicati in una sterilizzazione a settimana con immediata reimmissione sul territorio appare assolutamente insufficiente ed inaccettabile sotto il profilo della buona riuscita dell'intervento tenuto conto, che sono necessari almeno due giorni di degenza dopo l'intervento prima della reimmissione sul territorio del felino.</P><P>7. Gestione colonie feline<BR>Le colonie feline risultano di proprietà dei Comuni i quali tutelano le colonie nel loro territorio provvedendo all'alimentazione delle stesse e al controllo della crescita avvalendosi rispettivamente della collaborazione delle associazioni protezionistiche mentre per quanto attiene la sterilizzazione la competenza è esclusivamente dei servizi veterinari con oneri a loro carico. Ciò significa che il mancato o insufficiente controllo demografico determina un fabbisogno di cibo sempre maggiore che i Comuni devono provvedere a distribuire attraverso le associazioni di volontariato e/o i referenti di colonia.</P><P>8. Ambulatorio per le sterilizzazioni<BR>Risulta presente sull'isola una struttura per la sterilizzazione dei gatti sprovvista di ambienti degenza pre e post operatoria. Non è dato sapere, stante l'assenza del servizio veterinario, se il locale risulta sufficientemente attrezzato per l'esecuzione dei sopradetti interventi.</P><P>9. Zoonosi<BR>L'isola oltre che luogo turistico è conosciuta anche per essere una zona endemica della Leishmania. A tal proposito non sembrerebbero adottati a tutt'oggi protocolli di contenimento della malattia dal competente dipartimento della prevenzione della Azienda USL finalizzati al monitoraggio della stessa attraverso l'abbattimento dei vettori e la cura dei serbatoi della malattia individuati nei cani presenti nell'isola.</P><P><BR>Lo stato delle cose sopra descritte individua l'isola d'elba in un territorio in cui l'applicazione dei dettati in materia di randagismo degli animali d'affezione appare pressoché inesistente. Non si ritiene peraltro che il territorio abbia determinato questo inconcepibile ritardo nell'assolvimento dei compiti istituzionali brevemente sopradescritti tenuto conto che l'isola sembra ben rappresentata da associazioni animaliste in grado di supportare in modo più che ottimo il lavoro delle amministrazioni pubbliche.</P><P>Stante l'approssimarsi della stagione estiva e con essa il grande flusso turistico, sarebbe auspicabile l'adozione di una prima serie di interventi mirati ad affrontare in modo adeguato le casistiche sopra riportate partendo dalla costituzione di un tavolo di lavoro fra gli enti e il mondo dell'associazionismo locale. Per quanto sopra si rimane in attesa di un sollecito cenno di riscontro per il tramite della sezione locale confermando fin da adesso il massimo supporto.</P><P>Gli enti in indirizzo con funzioni di polizia giudiziaria con la presente sono informati dello stato delle cose emerso dalle informazioni rese nell'ambito dell'incontro tenutosi presso la sala congressi della provincia nel comune di portoferraio lo scorso 18 aprile 2004 in merito ad eventuali future casistiche di incolumità o di salute pubblica che dovessero determinarsi a seguito del proseguo dell'inapplicazione dei dettati delle norme in materia di randagismo.</P><P>* Consiglio Nazionale Enpa<BR> |
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