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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Elisabetta Gardini al Teatro dei Vigilanti
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Il 2004 è iniziato per il teatro elbvano con il recupero de "Gli indifferenti", di Fernando Balestra e con Elisabetta Gardini, spettacolo che fu rinviato qualche settimana fa per una indisposizione dell'attrice
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E' stato recuperato nella serata di questo sabato 31 gennaio lo spettacolo di Elisabetta Gardini inizialmente previsto per il giorno 10 e successivamente rinviato per una indisposizione dell'attrice . E' iniziato quindi con la rappresentazione de "Gli Indifferenti", di Fernando Balestra, l'anno 2004 per la stagione invernale del Teatro dei Vigilanti di Portoferraio, proposta dalla locale Amministrazione Comunale sotto la direzione artistica di Andrea Buscemi.
La protagonista è stata appunto Elisabetta Gardini, già diplomata alla "Bottega" di Vittorio Gassman, attrice, giornalista e conduttrice. Dopo alcune esperienze teatrali sotto la direzione di registi quali lo stesso Gassman e Giorgio Albertazzi, la Gardini si dedica parallelamente e con successo all'attività di conduttrice televisiva.
Per citare solo qualche esempio, nel 1984 affianca Pippo Baudo nella conduzione del Festival di Sanremo e qualche anno dopo fa coppia con Mino Damato a Domenica In. Numerose poi le sue incursioni nel campo della "fiction" televisiva, anche se il suo vero amore è il teatro. La pièce proposta sul palcoscenico dei Vigilanti è quella di "Adiaforoi", scritta e diretta da Fernando Balestra.
Dal finale di "Spettri" nel quale la signora Elena Alving sostiene in una pietà laica il corpo inerte del figlio Osvald, infiacchito da una malattia ereditata da padre, alla lettera di congedo di Liliam, la giovane kamikaze palestinese, che ha trascinato con sè nella tomba una decina di coetanei ebrei, Elisabetta Gardini attraversa il disperato campo di dolore e morte che è stato il Novecento.
Il mondo ancora non smette di bruciare: muri s'abbattono e muri, anche ideologici, si rialzano. In fiamme sono le nostre case, i nostri pensieri, gli affetti personali, con i quali ci siamo illusi di creare barriere protettive insormontabili, di separare il personale dal collettivo, il privato dal pubblico e, per eccesso di difesa, siamo diventati nella definizione di Aristotele "adiaforoi", cioè indifferenti. E' stato uno spettacolo, dunque, "per non dimenticare". |
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