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Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 05/01/2004
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news n. 2172
Moto cross nel Parco Nazionale
Un gruppo di austriaci, nei giorni scorsi, stava praticando il moto cross in un area protetta dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Sono stati notati da esponenti di Legambiente che così ripropone questo delicato tema. Il Cigno chiede al Parco maggior sorveglianza, noi raccomandiamo a tutti il rispetto delle regole: non si può fare il moto cross in un parco!
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Ancora un raid motociclistico illegale nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Nel pomeriggio del 4 gennaio infatti un gruppo di escursionisti, di cui faceva parte anche il presidente del locale Circolo elbano di Legambiente, mentre passeggiava su una pista forestale in località Piane al Canale, nel Comune di Campo nell'Elba, si è imbattuto in un rumoroso gruppo di moto crossisti austriaci che scorrazzavano in piena Area Protetta del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, violando qualche legge dello Stato e le regole del Parco.
"I rombanti austriaci - hanno detto gli escursionisti -, non contenti di praticare il loro sport in una zona studiata recentemente dall'Unesco e dal Parco per le importanti presenze paleocristiane e dove sorgono i ruderi della chiesa romanica di Santa Maria alle Piane al Canale, si sono poi inoltrati in sentieri ancora più scoscesi proseguendo lungo le mulattiere che vanno verso i caprili delle Macinelle e poi scendendo verso le rovine del Mulino di Moncione e la frazione costiera di Seccheto".
"Pere giunta - è stato fatto notare - questi raid, nonostante siano severamente vietati, sono in qualche modo incoraggiati da agenzie di viaggio (o addirittura da riviste mensili che li propagandano) che vendono all'estero quello che in tutti i paesi civile è vietato ed impossibile da fare: un avventuroso giro in motocross lungo i sentieri del Parco Nazionale".
Tutto questo, lo ricordiamo, causa gravi danni al piano di calpestio dei sentieri e disturbo ai trekkers ed alla fauna e flora protetta, soprattutto se, come in questo caso, le scorribande motociclistiche avvengono in aree già fortemente compromesse dal punto di vista idro geologico a causa del grande incendio della scorsa estate.
"Legambiente - hanno sottolineato dopo questo episodio gli esponenti locali del Cigno - chiede che i divieti vengano fatti rispettare, che si metta in atto un più severo controllo in corrispondenza dei periodi festivi durante i quali questo turismo motoristico è più massiccio, anche attraverso precisi accordi con chi all'Elba organizza l'accoglienza dei motociclisti, e chiede che il Parco Nazionale, in accordo con i Comuni, posizioni i cartelli di divieto e, dove necessario, metta in opera sbarre di dissuasione per moto ed auto".
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