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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 08/11/2003
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news n. 2066
Un finanziamento per la Coop San Giacomo
Si tratta della cooperativa che offre lavoro ai detenuti meritevoli del carcere di Porto Azzurro e che è impegnata soprattutto sull'isola di Pianosa. Le cose dovrebbero andare meglio in futuro per questa coop dato che potrà presto contare su un finanziamento di 250 mila euro
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Buone notizie sul fronte delle attività di cooperazione all'Elba. La Cooperativa San Giacomo, nata per offrire lavoro ai detenuti del carcere di Porto Azzurro, potrà infatti contare su un finanziamento di 250 mila euro. Ad erogarlo sono stati la Coopfond e la Fondosviluppo, i due fondi nazionali per la promozione delle cooperative.
La somma servirà a rafforzare lo sviluppo dei progetti e di tutte le attività che la San Giacomo ha intrapreso per favorire il recupero sociale dei detenuti attraverso il lavoro. A partire dal servizio di ristorazione sull'isola di Pianosa, dove i detenuti si occupano anche di interventi di manutenzione.
E accanto a questa iniziativa tutte le altre attività, ovvero i laboratori per la fornitura di testi su supporto informatico destinati ad ipovedenti e realizzati nel laboratorio del carcere portoazzurrino, le attività di giardinaggio, di falegnameria e di piccola edilizia, i prodotti artigianali dei detenuti e delle detenute delle carceri di Livorno e di Venezia che sono in vendita nel negozio di artigianato limitrofo alla Fortezza Spagnola di Porto Azzurro.
Sono queste le attività della San Giacomo rese possibili grazie alle recenti leggi (legge Smuraglia, L. 193/00) che nel dettare le norme destinate a favorire l'attività lavorativa nelle carceri hanno aperto le porte ai rapporti tra la cooperazione sociale e il modo carcerario.
E' proprio nel 2000 che nasce la cooperativa di Porto Azzurro, una realtà concreta di cooperazione capace di guidare la sperimentazione di analoghe iniziative in altri istituti di pena e insieme un modello che si propone non solo di dare uno stipendio ai detenuti più meritevoli ma anche una formazione specifica che consenta loro di avere maggiori chances di reinserimento nella società una volta terminato il periodo detentivo.
Ne è convinto Domenico Zottola, responsabile dell'area educativa della casa di reclusione di Porto Azzurro e principale promotore della coop San Giacomo.
"Dopo tre anni di attività - ha ricordato Zottola - abbiamo raggiunto importanti traguardi e una notevole attività. Oggi la cooperativa è in una fase di rinnovamento societario che garantirà una maggiore stabilità e un aumento dell'offerta di lavoro per altri detenuti. Saremo in grado di dare più lavoro, aumentare i servizi, e reinvestire i guadagni per acquistare nuovi mezzi".
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