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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 01/11/2003
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news n. 2041
Proteste dei balneari per l'aumento dei canoni
I gestori degli stabilimenti balneari italiani hanno manifestato, a Roma, nei giorni scorsi, per dire no all'aumento del canone di concessione demaniale che triplicherebbe il costo di un pezzo di spiaggia per chi gestisce un impianto balneare. E a pagare il conto finale, l'anno prossimo, sarebbero naturalmente i bagnanti
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Tremila gestori di stabilimenti balneari, provenienti da tutta Italia, sono scesi in piazza, mercoledì 29 ottobre, a Roma, per protestare contro il decreto legge voluto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel quale si prevede un aumento addirittura del 300% sul canone di concessione delle aree demaniali per uso turistico ricreativo.
Dopo le decise proteste della categoria, nelle scorse settimane, la Fiba Confesercenti, il Sib Confcommercio, l'Oasi Confartigianato e la Lega delle Cooperative hanno dunque deciso di manifestare congiuntamente proprio nei giorni in cui il Parlamento si deve pronunciare sulla richiesta di cancellazione di questo aumento dei canoni formulata, oltre che dalle categorie interessate, anche da molti esponenti politici sia della maggioranza che dell'opposizione.
L'aumento dei canoni di concessione per le aree demaniali turistiche viene infatti ritenuto "drammatico e destabilizzante" per tutto il settore delle imprese balneari e turistiche del nostro paese.
"In un momento in cui gli esercenti - sottolineano le organizzazioni - sono messi alla gogna poiché ritenuti responsabili degli aumenti dei prezzi a fini speculativi, è proprio invece il Governo con provvedimenti di questo tipo a spingere le imprese del turismo balneare a rivedere le tariffe dei propri servizi per la prossima stagione turistica".
"Non si sorprenda dunque - aggiungono - il ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, che ripetutamente si è lamentato degli aumenti negli stabilimenti in alcune zone d'Italia, se la prossima estate vedrà lievitare i prezzi medi di lettini e ombrelloni di oltre il 40% nonostante lo sforzo calmieratore degli imprenditori.
I gestori degli stabilimenti balneari italiani, nello specifico hanno manifestato contro l'aumento del 300% e la rideterminazione dei canoni demaniali, contro una manovra finanziaria priva di sostegni al turismo, contro il pagamento della tassa Ici su immobili di proprietà dello Stato, contro un'aliquota Iva del 20% sui servizi di spiaggia che è pari al doppio di quella versata da tutte le altre attività turistiche italiane".
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