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Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 04/10/2003
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news n. 1974
Stabilimenti balneari sul piede di guerra
Gli stabilimenti balneari aderenti alla Fiba Confesercenti criticano le ultime scelte del governo in tema di turismo. Il settore si sta muovendo da anni da anni in acque difficile e come risponde l'esecutivo ad una specifica richiesta di aiuto dei gestori degli stabilimenti? Triplicando il canone per le concessioni demaniali delle spiagge
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"Un aumento del 300% del canone per l'uso delle spiagge e delle aree del demanio marittimo: è questa la risposta del Governo alle richieste dei balneari di interventi per il rilancio del turismo?"
E' quanto si chiede la Fiba Confesercenti, associazione di settore che associa gli stabilimenti balneari, che definisce inaccettabile la misura introdotta nel provvedimento sui condoni edilizi che "ancora una volta - si legge in una nota dell'associazione - penalizza una categoria già fortemente colpita dalla crisi del settore".
Al termine della stagione estiva una prima verifica a livello nazionale tra le 3.000 imprese del settore associate alla Confesercenti avrebbe infatti evidenziato, sia in luglio che in agosto, un calo generalizzato dei flussi turistici ed una caduta dei consumi di un terzo rispetto agli anni passati. Un risultato che purtroppo conferma un trend negativo degli ultimi anni.
"Di fronte a questa situazione - aggiunge la Fiba Confesercenti - abbiamo più volte chiesto al Governo interventi in grado di agevolare le imprese turistiche, balneari in particolare, per poter recuperare le perdite subite e riavviare la ripresa. L'esecutivo invece ha pensato bene di ignorare le nostre richieste preoccupandosi più di fare cassa che di rilanciare l'economia. E così, ha deciso di spremere la categoria dei balneari triplicando i canoni per l'utilizzo delle aree demaniali a partire dal prossimo gennaio".
"Si tratta - aggiunge la Fiba - di una decisione grave, tanto più vero questo se avviene in assenza di interventi per la realizzazione di nuove infrastrutture e di un alleggerimento del peso fiscale a carico delle imprese".
"Per questo - concludono gli organismi direttivi dell'associazione - non resteremo a guardare e sabato prossimo decideremo una serie di azioni di protesta da realizzarsi a livello nazionale".
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