Gustoso ed irriverente scritto di Elba 2000 sulla "trasferta promozionale" a Montecarlo di un drappello di autorità elbane. Nell'occasione è stato presentato un libro che narra una leggenda, molto sui generis, legata a Napoleone, alle tasse che, durante il suo esilio, imponeva agli elbani e ad una intraprendente giovinetta capoliverese che... sacrificò la sua virtù per evitare ai suoi concittadini il pagamento dell'odiata gabella
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Mentre gli elbani lavorano immersi nell'afa soffocante, alle prese con un'infinità di problemi, buona parte della locale classe dirigente si distende, in quel di Montecarlo, nei locali alla moda frequentati dal Jet set internazionale, composto in gran parte da ex principi da operetta, figli di papà, annoiati perdigiorno, cortigiane e nobili decaduti con tanto di erre moscia. Lo scopo dichiarato è presentare l'Elba e la sua cultura.
Nei fatti, prendersi qualche giorno di vacanza presentando il libro sulla Vantina che racconta le vicende di una ragazza di Capoliveri la quale, secondo la leggenda, si concesse a Napoleone per evitare ai capoliveresi il pagamento delle tasse. Pensate un po’!
Questa leggenda, per quanto assurda, ha almeno un merito: fornisce elementi utili per farsi un'idea di quale sia il livello dei valori in cui crede la comunità che l'ha prodotta: ricca ma ossessionata dalle tasse, e che sente il bisogno di trovarsi una santa laica e "allegra" che la protegga non con la spada, come Giovanna d'Arco, ma con un rito postribolare che la stessa comunità legittima prendendovi parte in funzione di coro catartico riconoscente e, soprattutto, ruffiano.
La storia contiene anche un altro "messaggio educativo" per le nuove generazioni e per le ragazzine del luogo: il campo di battaglia dove la donna dà il meglio di sé, gira e rigira, rimane sempre lo stesso: il letto. Questa si che è cultura (e progresso)!
Certo, eroine celebri che utilizzano la loro bellezza per risolvere gravi problemi dei loro popoli ve ne sono. Ma fra le eroine note non sembrano frequenti quelle che transitano per il letto del nemico per ottenere una semplice esenzione fiscale. In questo, davvero, Capoliveri stabilisce un primato.
Ester concede la propria bellezza, diventa regina e salva il suo popolo, e anche Giuditta grazie alla sua bellezza fa perdere la testa ad Oloferne (letteralmente, perché gliela stacca con una scimitarra) ma lo fa per un fine superiore e un soldato assiro, sconvolto della bellezza di Giuditta, dice ad un commilitone: "Chi potrebbe disprezzare un popolo che ha delle donne così belle?"
Il soldato capirà solo dopo, che per farsi un'idea di qualcuno, e a maggior ragione di un intero popolo, non basta la bellezza (e neanche la ricchezza, aggiungiamo noi) ma serve considerarne la storia, i valori e la cultura, comprese le leggende che questo popolo produce.
Non sappiamo che idea, a Montecarlo, si saranno fatti dell’Elba, della sua storia e della sua cultura dopo lo sbarco di questa pattuglia composta da sottosegretari, parlamentari, sindaci, presidenti di Comunità Montana, alti funzionari (alcuni con gentile consorte al seguito, addetti stampa, hostess, ecc. che, dimenticando i gravi problemi che affliggono l’Elba, colà si recarono per presentare un libro su una "marchetta" ancorché imperiale ed ancorché napoleonica.
Ci immaginiamo, invece, cosa penseranno gli elbani, costretti per altro a pagare il conto: arriverà mai, in quest'isola, il giorno in cui saremo capaci di eleggere delle persone di buon senso, che non saltino su tutti i palcoscenici per mettersi in mostra e che non ci mettano a disagio facendoci fare queste figure e facendoci pentire di averli eletti?
Elba 2000 - Movimento in difesa dei diritti elbani |