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Elba Oggi
Settimanale di attualitā e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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Toscana, per il 10% č un parco
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Basta un rapido confronto per capire come si è evoluto in Toscana il sistema delle aree protette e quanta importanza è attribuita alla salvaguardia e alla tutela del territorio. Nel 1995, anno in cui è stata approvata la legge regionale 49 (che ha recepito la legge quadro 394 del 1991), la percentuale di superficie toscana sottoposta a tutela rappresentava il 4 per cento circa, oltre 90.000 ettari.
Otto anni dopo è più che raddoppiata, passando a quasi il 10 per cento (il 9,22 per la precisione) dell'intera superficie. Attualmente sono infatti 212.036 gli ettari destinati ad aree protette, nei quali sono compresi 3 parchi nazionali, 3 parchi regionali, 3 parchi provinciali, 31 riserve statali, 40 riserve provinciali e 33 Anpil, ovvero Aree naturali protette di interesse locale.
Le aree protette rappresentano lo strumento più importante per la tutela della biodiversità e la Toscana già da tempo ha promosso una politica mirata di conservazione della natura. Nel 1975 venne istituito il primo parco regionale, in Maremma. Successivamente, nel 1979, è stata la volta del parco regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Il primo parco nazionale ad essere istituito fu quello dell'Arcipelago Toscano, nel 1989.
Ad oggi la Toscana detiene circa il 6,5% dell'intera superficie nazionale destinata ad aree protette. La Toscana è stata una delle prime in Italia a recepire la legge quadro del '91 in modo da garantire la conservazione e la riqualificazione dell'ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico culturale e naturalistico, la promozione delle attività economiche compatibili, delle attività ricreative, della ricerca scientifica, della divulgazione ambientale e della gestione faunistica.
Ed infatti, dopo la fase di notevole sviluppo territoriale registrata negli ultimi anni, adesso la sfida che si apre per i gestori delle aree protette, in collaborazione con la Regione, riguarda appunto non solo le strategie di tutela ma soprattutto quelle legate allo sviluppo sostenibile di queste aree. Il concetto stesso di parco si è progressivamente allargato ed evoluto arrivando a diventare strumento per nuove opportunità di sviluppo ecocompatibile.
Si tratta adesso di superare una volta per tutte questo approccio di tipo settoriale e cercare di integrare fra loro le politiche ambientali, territoriali ed economiche in modo da permettere ad attività come l'agricoltura biologica, le produzioni tipiche e lo sviluppo di attività turistiche e di fruizione delle aree protette di potersi affermare e consolidare sempre ponendo però al centro forme di gestione valide ed efficaci. |
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