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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 14/06/2003
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news n. 1687
Pinne, fucile ed occhiali...
Si addice al periodo il ritornello della celebre canzone di Edoardo Vianello degli anni sessanta. Meno, invece, si addice ad una tranquilla estate fare caccia subacquea a pochi metri dalla riva di una spiaggia affollata. Eppure è successo, a Portoferraio. E non è stato il solo caso di pesca illegale, ce n'è stato anche un altro a Pianosa, più organizzato...
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Un peschereccio partito da Cecina è stato sorpreso, nei giorni scorsi, a pescare nel mare protetto di Pianosa dal Corpo Forestale dello Stato. Il comandante e i tre componenti dell'equipaggio, tutti residenti a Rosignano, sono stati "pizzicati" dietro lo scoglio della Scola e sono stati denunciati per l'attività di pesca vietata.
Sequestrate anche le attrezzature da pesca che si stavano usando, circa 300 metri di tramagli. Sarà adesso l'autorità giudiziaria che dovrà convalidare il sequestro e avviare le procedure per il processo penale.
Ma non è stato questo il solo caso di pesca illegale avvenuto in questi giorni nelle nostre acque. Anche na pattuglia delle Gav (Guardie Ambientali Volontarie) del WWF durante il servizio di vigilanza ha infatti sorpreso un pescatore subacqueo all'interno della zona di tutela biologica delle Ghiaie, a Portoferraio.
Le Guardie del Wwf, dopo aver contattato la Guardia Costiera di Portoferraio che a sua volta inviava sul posto il proprio personale, contestava all'uomo, 37 anni di nazionalità francese, l'esercizio della pesca subacquea in zona protetta, oltre alla mancanza della boa segnasub e l'uso del fucile subacqueo armato a meno di 20 metri dalla spiaggia, redigendo un verbale di accertamento amministrativo pesantissimo: oltre tremila euro.
"Questo per la violazione di tre norme sulla pesca marittima sportiva - commenta Stefano Mazzei, vice coordinatore provinciale Gav Wwf - e tra queste forse la più grave è stata l'uso di un fucile subacqueo da 90 cm. armato di arpione a pochi metri dalla battigia della spiaggia in mezzo a numerosi bagnanti".
Un comportamento imprudente e molto pericoloso per l'incolumità delle persone presenti in acqua in quel momento, tra cui molti bambini.
La Legge e la stessa Ordinanza balneare prevedono infatti che la distanza minima consentita per l'esercizio della pesca subacquea dalle spiagge frequentate da bagnanti durante il periodo balneare debba essere non inferiore a 500 metri dalla battigia. Tra l'altro il trasgressore si trovava all'interno di una zona protetta.
A seguito di tutto questo al francese è stato sequestrato il fucile subacqueo e tutto il pescato (circa una decina di pesci, tra cui spiccavano due grosse orate) che è stato poi donato alla Casa di Riposo Traditi.
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