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Elba Oggi
Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo |
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L'appello di Legambiente contro l'Italia in vendita
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Raccolta di firme contro la legge 112/2002 che prevede la possibilità di vendere il patrimonio del nostro Paese
Quest'appello è stato lanciato da Marco Collareta e Donata Levi, due docenti universitari pisani, e già sottoscritto da oltre 2300 firme illustri, da Salvatore Settis a Carlo Ginzburg, da Massimo Cacciari a Giulia Maria Crespi. L'appello può essere riprodotto e sottoposto alla firma sia di semplici cittadini che di personaggi noti, rimandando poi periodicamente le firme a: Legambiente - via Salaria, 403 - 00199 Roma. Ulteriori informazioni sull'appello e l'elenco completo dei firmatari sono inoltre disponibili sul sito internet: www.patrimoniosos.it .
Al Presidente della Repubblica Al Presidente del Senato Al Presidente della Camera Al Presidente della Corte Costituzionale Al Presidente del Consiglio La recente approvazione della legge 112/2002 di conversione del decreto legge n. 63 del 2002 (legge sulla "Patrimonio dello Stato" S.p.A.) desta vive preoccupazioni in quanti, a vario titolo, si occupano della conoscenza e della conservazione del patrimonio culturale dello stato (ambientalisti, storici, storici dell'arte, archeologi, archivisti, bibliotecari ecc.).
La mancata distinzione fra concetti diversi, quali "valorizzazione", "gestione" ed "alienazione" ingenera confusione ed apre la strada a gravi pericoli, contro i quali poco sembrano valere le deboli garanzie previste nel testo di legge, nonché gli impegni della maggioranza ad ampliarle ed a precisarle.
La sensazione che la legge nasconda la volontà di trasformare un territorio comune, di tutti, in un patrimonio privato, di pochi, è fortissima. Sin dalla sua fondazione ed anche nei momenti economicamente ed istituzionalmente più difficili, lo Stato non ha mai voluto rinunciare al pieno possesso di quel patrimonio. Ora invece sembra passare l'idea che il valore venale contingente sia l'unico che conta e che ad esso possano essere sacrificati i più alti e duraturi valori nei quali si sono riconosciute, si riconoscono e, speriamo, si riconosceranno in futuro generazioni di italiani.
Non bastano assicurazioni che il Colosseo e la Fontana di Trevi non saranno venduti. Deve continuare a valere il principio che la configurazione naturale e storica delle varie realtà italiane costituisce una ricchezza di tutti, che deve essere ovviamente gestita e valorizzata, anche con la collaborazione dei privati, ma mai in nessun modo alienata. La risoluzione oggi di un particolare problema economico può creare una povertà, non solo economica, domani.
Facendo nostre le preoccupazioni espresse dal presidente della Repubblica nella lettera inviata al Presidente del Consiglio all'atto della promulgazione della legge e alla luce dell'articolo 9 della Costituzione, invitiamo il Governo a sospendere ogni applicazione della legge ed auspichiamo che si apra su questi problemi un ampio dibattito cui partecipino tutti gli interessati ed in particolare gli esperti italiani e non italiani, con la richiesta che gli esiti della discussione vengano recepiti a livello legislativo.
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