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Settimanale di attualitą e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
> notizia del 06/12/2002
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news n. 1228
Il Wwf: niente soldi pubblici per le Fiere venatorie
Sulla questione della caccia ormai siamo abituati a non meravigliarci più di nulla, ma la proposta di legge numero 210 sulla quale la seconda Commissione Consiliare regionale ha aperto le consultazioni delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria supera ogni limite di logica e pudore.
La proposta di legge, presentata da esponenti della Margherita, è infatti finalizzata a finanziare con soldi pubblici (e si parla, solo per cominciare, di ben 60.000 euro) le tristemente note fiere degli uccelli gestite dai cacciatori.
Chi è mai stato in una di queste fiere o sagre, sa bene di cosa si tratta. Sono momenti in cui si espongono e si commerciano poveri uccelli rubati alla libertà oppure fatti nascere in allevamento per un triste destino di prigionia.
Gli uccelli utilizzati come richiami per la caccia sono animali destinati ad una vita di sofferenze, chiusi in piccole gabbiette (solo con una apposita recente normativa si è imposto ai cacciatori di usare gabbie tali da almeno rendere possibile all'uccello di aprire le ali), sottoposti a mille maltrattamenti quali ad esempio la 'chiusa'.
Si tratta della procedura secondo la quale i volatili vengono tenuti segregati al freddo e al buio in primavera ed in estate, per essere poi tirati fuori in autunno (stagione di caccia) in modo che scambino questa stagione con la primavera e quindi cantino di più.
Durante l'utilizzo vengono anche spesso 'imbragati' e trazionati con dei fili (come burattini) in modo da non solo cantare, ma anche essere costretti a dibattersi e quindi attirare così maggiormente l'attenzione dei loro simili e farli entrare nel range di tiro dei fucili dei cacciatori.
Intorno al mondo dei richiami vivi vi è inoltre un fiorente commercio illegale, con cifre anche di migliaia di euro per uccelli illecitamente catturati dalla libertà e venduti per questo triste destino.
Nonostante tutto questo, la proposta di legge in oggetto vorrebbe finanziare queste iniziative e addirittura riconoscere (incredibilmente) 'il valore educativo e culturale delle fiere degli uccelli in Toscana'. E' questa la cultura e la civiltà dei diritti di cui la Regione Toscana si vuol spesso fregiare del ruolo di innovativo capofila?
Lipu e Wwf chiedono:
al Consiglio Regionale che questa assurda proposta di legge sia respinta al mittente
alla Margherita Toscana che si ricordi che, anche per quanto riguarda il campo dei diritti degli animali e la tutela dell'ambiente, siamo nell'anno 2002 e non nell'anno 1002. Si chiede in questo senso una presa di posizione chiara e definitiva della Margherita su questi temi, in modo che gli elettori sappiano quale è il reale programma del partito.
Guido Scoccianti - Presidente Wwf Sezione Toscana
Simona Romano - Segretario Lipu Toscana
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